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tratto da: Repubblica.it

Sbarco a Lampedusa, un migrante morto

Presi scafisti: minacciavano di uccidere neonato

Sulle spiagge di Lampedusa sono approdati su un gommone in 53: uno di loro era morto di stenti. L’ultimo sbarco di disperati provenienti dalla Libia è avvenuto questa mattina a Cala Pisana. Quarantasei uomini, sei donne, sfiniti dalla traversata. Gli uomini della Croce Rossa hanno accompagnato i sopravvissuti nel centro di Prima accoglienza dell’isola; uno di loro, è stato ricoverato nella sala medica dell’isola. “Il Cpa è un lager”, denuncia il sindaco di Lampedusa. “Berlusconi svuoti subito quell’edifico: nelle camerate che potrebbero ospitare 20 immigrati, ce ne sono 50. Fuori, nel piazzale, c’è una tendopoli: casette create con materassi luridi e spazzatura ovunque. Chiedo aiuto anche alla sinistra: trasferite subito quei 1.800 immigrati”.

Una situazione che preoccupa anche la Ue. Il commissario europeo alla Giustizia, Jacques Barrot, ha annunciato che presto visiterà Lampedusa per rendersi conto personalmente della situazione: “La questione immigrati è una delle principali preoccupazioni dell’Unione europea, sempre disponibili ad aiutare gli stati membri anche con fondi comunitari se ce n’è bisogno”.

Ieri a Lampedusa erano sbarcati 200 migranti e altri 228 erano arrivati a Pozzallo, stipati su un barcone che cinque scafisti hanno minacciato di rovesciare se fossero stati arrestati. La Guardia costiera li ha soccorsi al largo, disidratati dopo una lunga navigazione nel mare in burrasca. Guidavano la barca quattro ragazzi, tra i 18 e i 20 anni, e Zogha Hassem, un uomo di 53 anni. Non hanno esitato a minacciare tutti quelli che erano a bordo se avessero rivelato ai militari la loro identità. E per essere più convincenti, hanno avvertito che avrebbero buttato in mare un neonato o affondato la barca. Giunti a terra, però, i nomi degli scafisti sono stati svelati e i cinque sono stati arrestati per associazione per delinquere.