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Bari – Negato il diritto alla mobilità dei richiedenti asilo

La denuncia delle Associazioni afferentii allo Sprar di Bari

Periodicamente i giornali locali riportano la notizia di cittadini stranieri, ospiti del Cara, fermati perché sorpresi a bordo degli autobus sprovvisti di biglietto; talvolta si parla anche di reazioni aggressive.
Al di là delle notizie di cronaca il problema è strutturale ed ogni giorno, sugli autobus di linea, immigrati provenienti dal Cara di Bari Palese vengono fermati dai controllori e multati.
In qualità di associazioni afferenti allo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e che svolgono attività d’informazione nel Cara, riteniamo doverose alcune considerazioni.
Gli immigrati ospiti nei centri di accoglienza per richiedenti asilo, non sono trattenuti e come tali possono liberamente uscire e muoversi sul territorio.
Dopo un breve periodo durante il quale venivano utilizzati gli autobus di linea, per gli immigrati fu istituito uno “speciale servizio” navetta dall’interno del Cara alla stazione; il “servizio speciale” fu istituito sia perché le fermate di linea sono distanti dal Cara e diventava persino pericoloso raggiungerle, sia per le lamentele dei cittadini baresi non affatto disponibili a condividere i pochi autobus con un numero considerevole di immigrati.
Pertanto piuttosto che rendere raggiungibile l’ingresso del Cara ed aumentare il numero di corse in quella zona, si è preferito ricorrere ad “autobus speciali”.

Successivamente persino il punto di arrivo delle “navette speciali” è stato modificato, dapprima per il sovraffollamento di piazza Moro – sempre per lamentele dei residenti -, poi addirittura per “problemi di igiene”.
Non vogliamo soffermarci e fare considerazioni che ci sembrano persino ovvie, ma il fatto è che a questo punto il capolinea delle navette è diventato l’ingresso di via Napoli, cioè alla porta della città e curiosamente ed inspiegabilmente, nei pressi di quest’ultimo capolinea non si sono registrati né lamentele per sovraffollamento, né problemi d’igiene.
A distanza di circa un anno, il capolinea è rimasto invariato ed il problema di consentire la mobilità agli ospiti del Cara, non è stato risolto. Né nessuno si è posto il problema di come gli ospiti del Cara raggiungano il centro e con quali risorse economiche.
In qualità di associazioni dello Sprar, più volte abbiamo segnalato la questione e le problematiche a questa correlate, ma senza successo.
Ad oggi, non esiste nessuna convenzione con l’Amtab, nessuna istituzione si è dichiarata disponibile ad affrontare e sostenere il diritto alla mobilità di richiedenti asilo, rifugiati o titolari di altra forma di protezione, né un tavolo di trattative è stato mai aperto.
Le difficoltà di movimento degli immigrati rimangono invisibili, salvo assurgere ad eventi di cronaca periodici.
Lo sconfortante dato politico ed umano, è che non siamo riusciti neanche a garantire a queste persone che hanno affrontato un lungo viaggio -dopo essere fuggiti da guerre e persecuzioni- un normale servizio di trasporto, pubblico e gratuito.

Il Cara di Bari Palese è ubicato fuori dal centro cittadino e pertanto è necessario che gli immigrati vengano messi nelle condizioni di poter uscire, raggiungere il centro cittadino, usufruire dei servizi, socializzare, frequentare corsi di lingua, incontrare i propri familiari, cercare lavoro, poter incontrare i propri legali, contattare organismi di tutela.
E’ questo il primo passo verso una vera inclusione.

Per questo le associazioni ritengono non più rinviabile una presa in carico della questione da parte delle Istituzioni locali ed una risoluzione nel rispetto della dignità delle persone.

Le associazioni afferenti allo SPRAR di Bari
Arci
Etnie
Gruppo Lavoro Rifugiati