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Mestre (Ve) – Fronte del Porto. Migranti e richiedenti asilo alla frontiera di Venezia

alle ore 17:30 Centro Culturale Santa Maria della Grazie

Da qualche mese non si sente più parlare dei respingimenti di migranti arrivati al porto di Venezia.
Eppure, quelli della Rete Tuttiidirittiumanipetutti sanno che quei respingimenti non si sono mai interrotti e hanno voglia di raccontarlo.
Loro seguono da tempo quel che avviene alle frontiere dei porti dell’Adriatico. Qualcuno è anche andato a Patrasso a verificare fino a che punto potessero essere vere tutte quelle storie di soprusi e violazioni subite dai rifugiati afghani, curdi, sudanesi ed eritrei, dal momento della fuga dal loro paese fino al loro incontro con la polizia italiana.
Quando Zaher è morto, la Rete ha chiesto a tutti di andare oltre la commozione. Di interrograsi. Di comprendere le reali motivazioni di quella tragedia per evitare che ne accadessero altre simili. Ha disvelato le irregolarità dei controlli di frontiera, il fatto che molto spesso i migranti che arrivano non incontrino nè interpreti nè avvocati e vengano respinti dopo essere stati costretti a firmare un foglio di carta scritto in una lingua incomprensibile. Che vengano chiusi per decine di ore dentro cabine senza bagno. Che vengano restituiti alla polizia greca che li imprigiona arbitrariamente, li picchia, a volte li uccide, in un paese dove, di fatto, non è possibile ottenere asilo politico.

Con le prime denunce, dopo la morte di Zaher, si sono accesi i riflettori. Decine di servizi telivisivi sulla situazione di Patrasso. Decine di articoli sui giornali locali che parlavano del porto di Venezia. è durata qualche mese, poi il silenzio. La polizia ha smesso di fornire ai giornalisti il numero delle persone respinte ogni giorno. Del resto, la prassi seguita è così irregolare che si può solo nasconderla il più possibile.

Il problema è trovare le prove. Dare visibilità alle persone respinte, restituire loro almeno i diritto di difesa. Alcuni avvocati che aderiscono alla Rete stanno approntando dei rimedi giuridici contro tutto questo.
Le vittime sono ragazzi provenienti dall’Afghanistan, gli stessi che abbiamo visto colorare le piazze di Venezia con gli aquiloni, in queste settimane.
Oppure sono sudanesi, eritrei, curdi. Tutte persone in fuga da genocidi, guerre civili, violenza generalizzata.

Sarà Gino Strada di Emergency, nel corso di un’assemblea cittadina che si terrà il 31 marzo a Venezia, a raccontare da quali realtà lacerate queste persone provengano. Amnesty International, invece, ribadirà la propri preoccupazione per le condizioni in cui versano i diritti di migranti e richiedenti asilo in Grecia, ma anche alle frontiere italiane. Gli avvocati di alcuni dei profughi respinti, potranno entrare nel dettaglio delle violazioni subite. I membri dell’associazione greca kinisi, racconteranno cosa avvenga realmente nel loro paese e, in particolare nella città di Patrasso.
Ad ascoltare, e ad intervenire, ci sarà il Sindaco di Venezia Massimo Cacciari, la cui presenza testimonia quanto l’argomento della frontiera del porto sia fondamentale all’interno di una città che si è sempre proclamata aperta all’accoglienza, solidale, democratica, rispettosa dei diritti.

Questo il programma dell’assemblea:

Fronte del porto. Migranti e richiedenti asilo alla frontiera di Venezia.

Martedì 31 marzo ore 17:30
Centro Culturale Santa Maria della Grazie, Mestre

intervengono:
Massimo Cacciari Sindaco di Venezia
Giusy D’Alconzo Amnesty International
Panagiotis kanellakis e Mariani Papanikolau Associazione Kinisi di Patrasso
Luca Mandro e Alessandra Ballerini Avvocati
Gino Strada Emergency
Fulvio Vassallo Paleologo Università di Palermo

Modera:
Alessandra Sciurba Razzismo Stop-Melting Pot Europa

Saranno presenti:
Luana Zanella Assessore alle Politiche giovanili e Pace
Sandro Simionato Assessore alle Politiche Sociali e Rapporti con il volontariato

Nel corso dell’incontro verrà proiettato un estratto del video girato dalla delegazione della Rete a Patrasso