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Presto sarà pronto il nuovo Regolamento di Attuazione della legge Bossi Fini

“Ancora un paio di mesi ed il regolamento di attuazione della legge Bossi-Fini sarà definitivamente varato”. L’Affermazione è arrivata da Maurizio Sacconi, sottosegretario al Lavoro, che è intervenuto alla presentazione del secondo rapporto Cnel-Caritas/Migrantes sugli indici di inserimento degli immigrati in Italia.

Ricordo che il regolamento di attuazione del T.U. dovrà essere completamente modificato o per meglio dire sostituito. Infatti solo provvisoriamente il D.P.R. 31 agosto 1999 n°394 è ancora in corso di applicazione, in attesa del nuovo di cui è prevista l’emanazione, per cosi dire, in linea con le tendenze contenute nella legge Bossi Fini.
Finora non si è riusciti ad ottenere alcuna indiscrezione sul contenuto del nuovo regolamento di attuazione quindi non è possibile fare valutazioni. Certo, è forte il timore che siano introdotte disposizioni rivolte ad appesantire, a rendere estremamente difficoltosa l’assunzione dall’estero degli immigrati con la procedura di gestione delle quote. Probabilmente la tendenza sarà quella di confermare la propaganda fatta durante la campagna elettorale circa la necessità che ogni singola offerta di lavoro fatta a uno straniero debba essere prima guardata al microscopio per vedere se forse, ma forse, un lavoratore italiano disoccupato è disponibile ad accettarla.

Ricordo che prima della legge Turco Napolitano questa procedura estremamente burocratizzata, di verifica della indisponibilità di manodopera locale, pure quando era noto che per i posti di lavoro offerti agli stranieri non c’erano italiani disponibili, aveva sostanzialmente paralizzato le assunzioni dall’estero, incrementando ovviamente gli ingressi clandestini e il lavoro nero.

Già nella legge delega al Governo in materia di lavoro dello scorso febbraio si prevede che saranno adattate norme in materia di collocamento per consentire un collegamento con la disciplina dei flussi migratori. Questo porta a ritenere che nell’ambito delle procedure di collocamento si vorrà a tutti i costi marcare questa burocratica necessità di bloccare le assunzioni dall’estero fino ad una dimostrazione veramente diabolica della impossibilità di assumere lavoratori italiani disoccupati.

Sappiamo che quando un datore di lavoro italiano è disposto ad assumere uno straniero lo fa semplicemente perché in base alla sua esperienza ha già riscontrato nella pratica che non si trovano lavoratori italiani disponibili per quel tipo di lavoro. Ripristinare una procedura burocratica che vada ad appesantire ulteriormente le assunzioni dall’estero significherebbe produrre nuova irregolarità.

Lo stesso sottosegretario Sacconi fa presente che “Al regolamento fara’ seguito il decreto sui flussi ordinari per il 2003.
Ricordiamo che per l’anno 2003 non è ancora stato emanato il decreto flussi ma semplicemente un provvedimento di anticipazione delle quote per i soli ingressi per lavoro stagionale.
Afferma il sottosegretario che, potrebbe arrivare prima dell’estate senza però sbilanciarsi nel dire quali tipologie e quote potranno essere compresi nel nuovo decreto flussi.