ICS ha appreso con sconcerto che altri cittadini stranieri hanno perso in modo tragico la loro vita nel canale di Sicilia. Altri morti annegati a due giorni di distanza dalla richiesta di un esponente del Governo di cannoneggiare le navi che trasportano migranti.
“L’Italia è un Paese senza una seria politica sull’immigrazione” – dichiara Gianfranco Schiavone, responsabile del settore migrazioni di ICS – “I cittadini stranieri sono schiacciati nell’avvilente e sprezzante anonimato del termine “clandestino”. Sono considerati a priori come malviventi, destabilizzatori della sicurezza sociale del Paese. E’ stata emanata una legge sull’immigrazione che mirava al controllo dei flussi di ingresso in Italia e che ha la responsabilità di incrementare gli arrivi irregolari e l’economia dei trafficanti di esseri umani”.
A tre giorni dalla giornata mondiale del rifugiato (20 giugno), ICS denuncia il protarsi dell’assenza di una legge organica sul diritto di asilo. Una legge che possa garantire la protezione necessaria a chi è costretto ad abbandonare il proprio Paese per poi ritrovarsi cadavere nel cristallino mare di Sicilia.
ICS ritiene che una seria politica sull’immigrazione debba utilizzare strumenti idonei a garantire l’accoglienza e l’inserimento e che nel contempo possano essere un modo fermo ed efficace per combattere il traffico di esseri umani.
Conclude Schiavone, “Solo strumenti come la regolarizzazione a regime, il rilascio di un permesso di soggiorno per ricerca lavoro, una chiara e garantista procedura per il riconoscimento dello status di rifugiato possono essere la via necessaria per garantire sicurezza ai cittadini italiani, risparmio alle casse dello Stato e soprattutto il rispetto dei diritti umani e della dignità dei cittadini stranieri”.
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