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Extracommunication – Monitor su informazione e stampa

Intervista al Dott. Binotto, coordinatore della ricerca

Si è svolto a Roma un convegno sul rapporto tra informazione e immigrazione organizzato da FNSI e Dipartimento di Sociologia e Comunicazione della Sapienza.

Di seguito vi proponiamo la sintesi dei primi risultati della ricerca con un intervista di approfondimento al Dott. Marco Binotto, coordinatore della ricerca per il Dipartimento di Sociologia e Comunicazione della Sapienza. i risultati riguardano un campione di cittadini italiani residenti nella città di Roma.

Criminalità, politica, lavoro. Queste le parole chiave dell’immagine dell’immigrazione nell’informazione italiana. I primi risultati della ricerca Extracommunication – Monitor su Informazione e Immigrazione non lasciano dubbi: il 56,7% degli articoli dei quotidiani fa infatti riferimento a reati, droga e terrorismo, per il 20,3% alle politiche di regolarizzazione, allo stato di clandestinità e agli sbarchi. Soltanto al 10,3% le politiche del lavoro, i problemi di assistenza, istruzione e sanità. Le notizie sull’immigrazione sono più frequentemente trattate nelle cronache locali (70%) che nella sezione nazionale (40%), spesso confinate in poche righe nelle “brevi di cronaca“.
La ricerca, diretta da Mario Morcellini, è stata promossa dal Fondo Sociale Europeo e realizzata nell’ambito dell’iniziativa comunitaria Equal dal Dipartimento di Sociologia e Comunicazione dell’Università “La Sapienza” di Roma, in collaborazione con Caritas, Amnesty International, Rai, Fnsi e Galgano International, e si propone di guardare al rapporto tra media e immigrazione non solo dal punto di vista di ciò che l’informazione racconta, ma considerando anche come le notizie vengono prodotte dalle redazioni e come concorrano alla costruzione dell’opinione pubblica.
Particolarmente significativi i dati relativi alla percezione del tema dell’immigrazione da parte del pubblico. Quasi l’80% dei cittadini romani ritiene che il numero di immigrati presenti nella Capitale sia superiore alla realtà, in particolare il 20% ritiene che gli immigrati siano tra il 16 e il 20% della popolazione, ed inoltre il 70% ritiene che essi siano prevalentemente irregolari.

Non molto lusinghiero il giudizio del pubblico sull’informazione: più o meno superficiale (per il 53,8% del campione), faziosa (51,8%), allarmistica (49,3%), tesa a enfatizzare soprattutto la criminalità: un tema che quasi il sessanta per cento degli intervistati (58,8%) giustamente segnala come l’aspetto dell’immigrazione più trattato dai mezzi di informazione.

Segnali di positiva attenzione dei media nei confronti degli immigrati vengono dalle redazioni, che si manifestano attraverso la pubblicazione di reportage, la tendenza alla specializzazione di giovani giornalisti sul tema, e un rapporto sempre più stretto con i lettori e gli ascoltatori. Questi aspetti sembrano però sentiti con più forza dal management redazionale (direttori, vicedirettori, capiredattori) che dagli operatori del desk, che ogni giorno sono più concretamente alle prese col problema del confezionamento del giornale. Crescente rilevanza assume anche il ruolo delle associazioni (in particolare italiane) e degli operatori del settore che, citati nel 13,9% delle notizie, si inseriscono tra le fonti autorevoli e legittimate a parlare di immigrazione.

Il prof. Mario Morcellini, così commenta questi primi dati: “L’osservazione sistematica dei comportamenti comunicativi dei media italiani sul tema dell’immigrazione segnala sia elementi permanenti di disagio che qualche incoraggiante apertura. Singolare infatti che ad una messe di notizie brevi e talora ridimensionanti rispetto all’identità, ispirate alla routine e alla propensione alla cronaca nera si accompagnino trend di specializzazione dei redattori, a riconoscimento della specificità del tema e dunque di una presa d’atto dell’importanza del nesso tra informazione e cittadinanza”.