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S-Info. Tra mediattivismo e giornalismo d’inchiesta

Un progetto per promuovere il giornalismo dal basso contro il monopolio dell’informazione

Lo scenario di guerra globale in cui siamo immersi, segnato drammaticamente dal conflitto in Ucraina e da oltre cinque mesi di genocidio a Gaza, ha reso visibile il definitivo distacco tra la cosidetta “opinione pubblica”, in maggioranza contraria alla guerra e all’invio di armi, e le élite globali, incapaci di adottare strategie per fermare l’escalation bellica. Un distacco sostenuto e colmato da un incessante fuoco di propaganda da parte dei media mainstream, che rischia di far naufragare anche il giornalismo e l’intero ecosistema mediatico, in una crisi senza precedenti. Citando Eschilo, ci siamo accorti che è proprio vero, “in guerra la verità è la prima vittima”, in guerra l’informazione diventa propaganda. E non solo nella guerra “tradizionale”, ma anche nelle tante guerre quotidiane che pervadono la società, quelle che una volta venivano definite “guerre a bassa intensità” e che si combattono ad esempio contro i migranti e le persone razzializzate, contro i corpi delle donne nella negazione dei diritti di genere, contro l’ambiente in virtù di un estrattivismo fossile che non è mai realmente stato messo in discussione. Di fronte a noi, in una realtà orwelliana – “guerra è pace, libertà è schiavitù…” – costruita anche con il sostegno di un settore dell’informazione dove le tendenze oligopoliste mettono fortemente in discussione il pluralismo, proprio l’informazione diventa un campo di battaglia fondamentale sul piano politico e culturale.

Nell’era dell’informazione di massa e del costante bombardamento mediatico, da un lato assistiamo alla monopolizzazione del “mainstream” e al suo progressivo allineamento, dall’altro alla proliferazione nel web di canali e pagine social diventate fonti di informazione primarie soprattutto per le nuove generazioni. Forme spesso individuali e fai-da-te di creazione di contenuti mediatici – dai canali telegram alle stories su TikTok – che sono il prodotto della crisi stessa del giornalismo, ma al tempo stesso pongono un problema di attendibilità e sono molto spesso veicoli incontrollabili di fake news. A venire sacrificato rischia di essere quel giornalismo capace di investigare sul campo, di creare dinamiche redazionali aperte e inclusive, di essere voce di battaglie sociali per la giustizia e l’equità sociale. È evidente: abbiamo bisogno di media indipendenti come dell’ossigeno, abbiamo bisogno di giornali e giornalismo veri e critici, di racconti e analisi approfondite che sappiano narrare ed investigare la complessità del presente. 

Per questo, Globalproject.info, Melting Pot Europa e Sherwood.it veicoleranno in Italia i contenuti di un progetto innovativo ed ambizioso, che interseca il “mediattivismo” da cui nasciamo e che ci contraddistingue con il mondo del giornalismo, per rispondere alla necessità di informazione critica e autonoma. Il progetto, chiamato Sustainable Information (S-info) e finanziato dal programma Europa Creativa della Commissione Europea, ha come capofila Tele Radio City (editore delle nostre testate) ed è portato avanti con altre tre realtà europee (S-Com del Belgio, Repubblika di Malta e Context della Romania). S-info mira in particolare a creare un ponte tra le organizzazioni della società civile e il giornalismo indipendente attraverso un processo di cooperazione fatto di approfondimento, critica, inchiesta, valorizzazione degli strumenti di autofinanziamento. Il progetto proporrà un percorso di formazione per rafforzare le capacità delle/i giornaliste/i emergenti e delle/i attiviste/i di produrre narrazioni dal basso, attraverso workshop e dibattiti gratuiti in cui saranno approfonditi vari temi, da quelli più metodologici – come l’inchiesta giornalistica, l’utilizzo delle fonti, etc – fino all’analisi di alcuni ambiti tematici specifici, legati in particolare ai diritti sociali, all’ecologia e alla corruzione. Saranno poi messe a bando delle borse per finanziare due inchieste giornalistiche per paese, nell’ottica di rendere il giornalismo indipendente sostenibile anche da un punto di vista economico. Infine, verrà creato un “Manifesto per l’informazione sostenibile”, con l’obiettivo di ampliare la collaborazione con altri media indipendenti per costruire una rete internazionale sempre più larga e solida.

Il 25 marzo uscirà la prima newsletter, che ogni due mesi aggiornerà sugli eventi e le attività del progetto.

I partner di S-INFO sono i seguenti:

Tele Radio City (Italia) coordinerà il progetto. TRC è una cooperativa sociale che nel 1975 ha fondato Radio Sherwood, punto di riferimento per la cultura alternativa e i movimenti sociali in Italia, ed è oggi coinvolta in diversi progetti di comunicazione multinazionali (Globalproject.info, Meltingpot.org, Sherwood.it).

Aisbl – S-Com (Belgio): Associazione internazionale no-profit creata a Bruxelles da un gruppo di giornalisti europei per promuovere la buona comunicazione nel campo della sostenibilità. È coinvolta in diverse reti europee per l’inclusività e la lotta alla corruzione.

Asociatia Jurnalistilor De Investigatii Context (Romania): Una start-up mediatica indipendente che mira a espandere e coltivare la comunità rumena di giornalisti investigativi con particolare attenzione alla denuncia di corruzione, frodi e crimine organizzato.

Repubblika (Malta): Organizzazione no-profit della società civile che si occupa di libertà dei media, stato di diritto e vita democratica. È stata fondata da attivisti che si battevano per ottenere giustizia per Daphne Caruana Galizia, la giornalista assassinata nel 2017, ed è stata determinante per il cambiamento politico.


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