Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Rimini e il diritto di voto

Intervista con l'Assessore Vittorio Buldrini

Domanda: Qual è la sua opinione come amministratore sul diritto di voto agli immigrati?

Risposta: Credo sia necessario evitare che la proposta di diritto di voto agli immigrati venga assunta come panacea per tutti i mali. Sono convinto che portando avanti questa proposta l’on. Fini stia realizzando una doppia operazione di stampo squisitamente politico che risponde innanzitutto alla necessità da parte del suo partito di avere maggiore visibilità all’interno della compagine governativa e oscurata da Forza Italia da un lato e dalla Lega dall’altro. Secondo scopo di questa operazione è ristabilire il peso di alcune correnti, come la destra sociale, all’interno del partito di AN. L’allargamento del diritto al voto è una proposta positiva se inserita in un contesto diverso da quello che noi viviamo in questo momento. I problemi maggiori per i migranti sono quelli legati agli effetti devastanti della legge Bossi Fini. Occorre parlare di diritti concretizzabili, che possano risolvere le condizioni di vita dei migranti. La proposta dell’on. Fini è a mio avviso un operazione di facciata, che concede il diritto al voto ma lascia inalterati i problemi di fruizione delle garanzie che possano incidere concretamente sulle condizioni di vita dei cittadini stranieri.
Da un certo punto di vista è un’operazione che giudico pericolosa in quanto mi appare come un tentativo di catalogare i migranti in Italia in due categorie. Scorgo il rischio di innestare anche una sorta di guerra tra poveri che porterebbe chi ha questo diritto a sentirsi appartenente ad una fascia privilegiata, cosa che ritengo negativa poiché l’obiettivo deve essere quello di un allargamento complessivo di diritti e garanzie di tutta la popolazione migrante.

D: A livello locale avete proposto iniziative nella direzione di una allargamento dei diritti dei migranti?

R: Il Comune di Rimini sta lavorando in questo senso già da alcuni anni. Come Assessore alle Politiche del Lavoro ho promosso una serie di iniziative quali ad esempio l’adesione al progetto Melting Pot Europa. Abbiamo proposto inoltre il Legal Forum per migranti che prevede la consulenza gratuita da parte di avvocati rispetto alle questione legate al mondo del lavoro, della casa e dei servizi.

Abbiamo anche buoni rapporti con le associazioni dei migranti che gestiscono in proprio sportelli informativi. Durante la scorsa estate avevamo proposto la creazione di aree multietniche per il commercio, dato che uno dei problemi che coinvolge la popolazione migrante a Rimini è quello dell’abusivismo commerciale, ovvero la vendita sulla spiaggia. Abbiamo cercato di dare risposta a questo problema mettendo a disposizione delle aree dedicate, un progetto che per vari problemi la scorsa estate non è stato realizzato.
Inoltre come Assessorato alle Politiche della Casa abbiamo approvato e deliberato nuovi criteri per le graduatorie ERP per l’accesso all’edilizia pubblica residenziale. Abbiamo sconfitto pulsioni molto forti provenienti dalla destra e da alcuni settori della maggioranza che tendevano a limitare al minimo la possibilità da parte della popolazione migrante di accedere a queste graduatorie. Siamo riusciti a proporre graduatorie aperte a cui ogni cittadino può presentare domanda. Le graduatorie verranno aggiornate ogni sei mesi in modo da riuscire a valutare l’effettivo stato di necessità e bisogno della famiglia o dell’individuo dando una risposta che prescinde dalla nazionalità del cittadino. La proposta che abbiamo contrastato era quella di prevedere un ulteriore punteggio a coloro che da più tempo erano residenti nel nostro Comune, cosa che avrebbe fatto slittare le domande dei migranti alle ultime posizioni. In altre parole abbiamo cercato di adottare un sistema che valuti l’effettivo bisogno di ogni individuo al di là della sua nazionalità .
Nei CPA abbiamo inoltre cercato di estendere i diritti sanitari a tutti i residenti nel Comune di Rimini.

D: Come Assessorato ma anche come forza politica c’è stata la volontà di costruire un percorso verso l’allargamento del diritto di voto amministrativo ai migranti?

R: Abbiamo proposto l’allargamento del diritto di voto nelle elezioni circoscrizionali in quanto giuridicamente possibile. Stiamo inserendo questa proposta nel nuovo ordinamento dei consigli di quartiere che è in fase di redazione e che sarà approvato a breve dal consiglio comunale. Cercheremo inoltre di inserire il diritto di voto per le elezioni comunali e provinciali una volta che sarà chiarita la possibilità di farlo.