Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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Testo dell’ODG contro i CPT approvato dal Consiglio comunale di Ferrara

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA

VISTE

– la Carta dei diritti fondamentali dell’ UE proclamata a Nizza il 7/12/2000
– la Carta europea dei diritti dell’uomo nella città, sottoscritta da questo Comune in data 3/12/2002
– La Convenzione di Strasburgo del 5 febbraio 1992 nella partecipazione degli stranieri nella vita pubblica a livello locale

PREMESSO

– che il fenomeno migratorio ha carattere strutturale e non può essere governato sulla base di logiche emergenziali e di mera tutela dell’ordine pubblico
– che viceversa, per un reale cambiamento delle politiche dell’immigrazione, i migranti devono essere considerati nuovi cittadini e non merce-lavoro
– che in seguito alle procedure di regolarizzazione, il numero dei cittadini stranieri residenti nella provincia di Ferrara ha subito un incremento di circa il 40% e supera oggi le 10000 unità, corrispondenti al 3% circa della popolazione residente (su 240.000 presenze nel complesso del territorio regionale, pari al 6% della popolazione);
– che nel novembre 2001 è stato istituito il Centro Servizi per l’Immigrazione, ai sensi del D.L.286 sull’Immigrazione e che esso è espressione della volontà di tutti i 26 Comuni della Provincia di Ferrara di destinare risorse a un servizio di orientamento e accompagnamento dei cittadini stranieri per una migliore integrazione sociale, articolato su più sedi territoriali quali Ferrara, Codigoro, Argenta, Copparo, Cento in rete tra loro e, dal 2002, con sportelli sociali, territoriali, sindacali;
– che nella città di Ferrara da tempo sono attive associazioni che hanno maturato importanti esperienze nel campo della mediazione culturale e della promozione dell’integrazione;
– che da tempo questa Amministrazione, anche con il concorso delle associazioni, si fa carico della tutela effettiva dei diritti dei migranti, attraverso politiche di inclusione che prevedono concreti interventi per il diritto alla casa, alla salute, alla scuola, al lavoro;

CHIEDE al Governo e al Parlamento

– di rinnovare la disciplina degli ingressi e del soggiorno dei migranti nel senso di garantire la necessaria flessibilità, per esempio:
a) ripristinando l’istituto dello sponsor;
b) introducendo meccanismi di ingresso e permanenza a termine per la ricerca del lavoro;
c) introducendo meccanismi di regolarizzazione individuali e permanenti fondati sul decorso del tempo e su indici di inserimento;

– di superare il collegamento tra soggiorno e mantenimento del posto di lavoro, che rende i migranti estremamente ricattabili e li confina in una condizione semi-servile;
– di cancellare dalla legislazione italiana l’istituto della detenzione amministrativa, che si realizza nei Centri di Permanenza Temporanea, luoghi di vera e propria sospensione dei diritti;
– di approvare con urgenza una legge che garantisca il diritto di asilo, in applicazione dell’art. 10 della Costituzione;
– di riconoscere ai cittadini stranieri il diritto all’elettorato attivo e passivo nelle elezioni amministrative

SI IMPEGNA

– a garantire ai cittadini stranieri adeguate forme di tutela dei diritti e di conoscenza dei doveri previsti dall’ordinamento italiano ed europeo;
– a costituire una “agenzia per la casa” in grado di svolgere un’azione di orientamento e accompagnamento alla soluzione delle problematiche relative all’abitazione;
– a garantire parità di accesso ai servizi informativi, sociali e sanitari, anche attivando forme di mediazione linguistica e culturale;
– a sostenere l’integrazione scolastica e sociale delle bambine e dei bambini stranieri;
– a promuovere le iniziative di carattere culturale e artistico che costituiscano momenti di confronto tra culture diverse;
– a favorire la partecipazione dei cittadini stranieri immigrati alla definizione delle politiche locali, come prevede la Convenzione di Strasburgo, sia attraverso la costituzione del Consiglio delle Comunità straniere (previsto dallo Statuto del nostro Comune), che attraverso il sostegno alle iniziative legislative per il riconoscimento del diritto di voto amministrativo;
– a sostenere nei modi e nelle sedi opportune la campagna per la chiusura dei CPT;
– a dichiarare il territorio del Comune di Ferrara non disponibile alla istituzione di un Centro di Permanenza Temporanea, poiché si tratta di veri e propri luoghi di detenzione per cittadini che non hanno commesso alcun reato.