Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

Macerata – No all’apertura del Centro di Permanenza Temporanea!

Comunicato stampa dell'Osservatorio permanente sulle Carceri

Ancona, 28.02.04

Abbiamo appreso ieri dai giornali che il Ministero degli Interni è
intenzionato a costruire nel Comune di Corridonia un CPT (centro di
permanenza temporanea) per cittadini migranti in attesa di espulsione,
come vuole la legge dello Stato, la Bossi-Fini.
A riprova di quanti
danni
siano causati dall’ignoranza e dalla poca lungimiranza anche dei
governanti
locali, leggiamo che alcuni amministratori di Corridonia hanno
dichiarato
che l'”opera” creerà 60 posti di lavoro per edificarla e sarà un
deterrente
contro la criminalità. Noi dell’Osservatorio permanente sulle carceri” siamo da tempo impegnati sia nelle carceri marchigiane sia nella campagna per i diritti all’accoglienza e all’ottenimento della cittadinanza da parte dei
migranti nelle Marche, assieme a varie associazioni della società civile, sindacati e partiti.
Conosciamo e denunciamo le condizioni dei centri di permanenza temporanea, veri luoghi di sospensione del diritto per i
migranti chiamati “clandestini”, sia che siano chiedenti asilo a cui non si dà ascolto, lavoratori a cui è scaduto il permesso, perchè quando
lavoravano in nero facevano comodo ai “datori di lavoro”. Conosciamo le carceri, dove gli extra-comunitari vanno dal 35 al 60 % e spesso sono “dentro” per reati che, con un avvocato normale ed una vita di relazioni alle spalle, permetterebbero pene alternative come avviene per gli
italiani.

Conosciamo questo mondo dove gli stessi agenti di polizia penitenziaria
sono sotto organico e le poche attività trattamentali, l’esercizio della sanità e le misure alternative per tossicodipendenti sono ridotte sotto
il minimo.
Sappiamo che l’animale braccato, condizione a cui spesso è
ridotto il migrante, è quello che più facilmente può compiere certi
reati e quello che più facilmente può essere incolpato. E noi, spesso benestanti, lo temiamo perchè tutti i giorni ci ricorda il nostro benessere, costruito anche sulle sue spalle.

No alle prigioni dell’ipocrisia, che non ci daranno sicurezza, ma
accresceranno la militarizzazione del territorio.
Si ad una accoglienza che programmi i flussi di migrazione, il lavoro e
le
abitazioni; si spende molto di meno programmando accoglienza in maniera
pubblica e controllata; si rischia molto di più dandola in mano alla
mafia.

Osservatorio permanente sulle Carceri