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da La Nuova di Venezia Mestre del 22 maggio 2004

Venezia – Piano d’emergenza per gli stranieri

Un’azione congiunta Comune-Prefettura per dare ai 9 mila stranieri extracomunitari regolari che vivono e lavorano in provincia di Venezia, risposte certe, in tempi certi, in particolare per quanto riguarda le richieste di ricongiungimento familiare, sollevando nel frattempo l’Ufficio Stranieri della Questura dallo stato di collasso nel quale vive da quando è entrata in vigore la Bossi-Fini. Legando i permessi di soggiorno ai contratti di lavoro (di durata sempre più breve), infatti, la norma prevede continui rinnovi di pratiche, senza però che ai nuovi oneri burocratici si sia accompagnato un adeguamento del personale. Oggi come oggi, un cittadino extracomunitario che chiede all’Ufficio stranieri un appuntamento per un ricongiungimento familiare o altro, se lo sente prenotare per i primi mesi del 2005.
La soluzione arriva da un progetto approvato ieri dal Consiglio territoriale dell’immigrazione e che vede in campo Comune e Prefettura. Un piano che si propone di «superare la situazione di profondo disagio dei lavoratori stranieri extracomunitari, connessa con l’elevato carico di lavoro che attualmente grava sulla Questura e la conseguente dilatazione di tempi necessari per il rilascio dei permessi di soggiorno e altre pratiche».

Si è perciò stabilito di organizzare uno staff che si occuperà direttamente dell’istruzione delle pratiche e del loro controllo, per avviare poi lo straniero alla Questura solo per il nullaosta finale.

«Il piano avrà inizio con il primo giugno», spiega l’assessore alle Politiche sociali, Beppe Caccia, «il nostro scopo è smaltire per fine anno la lista d’attesa per il ricongiungimento familiare per i circa 1200 stranieri che ne hanno diritto, al ritmo di circa 50 pratiche a settimana».
Dal primo giugno, perciò, sarà attivato un «call center», un centralino al quale gli immigrati si potranno rivolgere per avere informazioni: quelle notizie che ora chiedono – anche a costo di lunghe code – alla Questura. Sarà gestito dal Comune di Venezia, dalla Cooperativa Olivotti (per i Comuni di Dolo e altri sette della Riviera), dalle parti sociali.

Ma il vero cuore del progetto punta ad una nuova gestione della parte burocratica dei permessi di soggiorno e dei ricongiungimenti familiari. Si è concordato ieri che – ogni mese – la Questura presenti alla Prefettura le liste d’attesa. Ca’ Corner provvederà a convocare gli interessati, fissando appuntamenti settimanali, nel corso dei quali acquisire e controllare tutta la documentazione relativa alle varie pratiche, che saranno trasmesse alla Questura solo una volta completate.

Il servizio sarà svolto da due operatori del Comune, due impiegati della Prefettura, un operatore della Olivotti, per tre giorni alla settimana.