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Scaduto termine di pagamento Inps per i lavoratori domestici

E’ scaduto l’11 ottobre scorso il termine per pagare all’INPS la terza rata del 2004 dei contributi per i lavoratori domestici riguardante il periodo luglio-settembre. Per il pagamento è necessario utilizzare uno dei bollettini di conto corrente postale che vengono normalmente inviati dall’Inps direttamente a casa degli interessati; quando il datore di lavoro ha denunciato l’inizio del rapporto di lavoro domestico, l’Inps dovrebbe provvedere periodicamente, in automatico, all’invio dei bollettini di conto corrente, con già indicata la quantificazione dei contributi dovuti che si basa sulle caratteristiche del rapporto di lavoro, ossia l’orario e la retribuzione già a suo tempo denunciati dal datore di lavoro.
Anche se il termine è scaduto, può succedere talvolta che non siano pervenuti in tempo i bollettini al domicilio del datore di lavoro; talvolta può succedere che i datori di lavoro facciano finta di niente e dicano al loro dipendente domestico che non è arrivato niente e che quindi non hanno potuto pagare i contributi.
Quello che suggeriamo ai lavoratori e alle lavoratrici nel caso in cui non abbiano già visto il bollettino pagato e non gli sia stata consegnata la copia della ricevuta – che è loro diritto avere per poter dimostrare nel futuro che hanno lavorato in regola e per far valere anche i contributi per la pensione – è di rivolgersi direttamente all’apposito ufficio presso ogni sede Inps provinciale per richiedere quel bollettino, in modo tale da poterlo dare al datore di lavoro e metterlo alla prova per verificare l’effettivo versamento.

La misura dei contributi dovuti varia a seconda se l’orario di lavoro settimanale supera le 24 ore o è inferiore o pari alle 24 ore. Esiste un diverso criterio di quantificazione, ma, detta in parole povere, il costo del contributo per ogni singola ora di lavoro costa un po’ meno quando l’orario settimanale è pari o superiore a 25 ore. Sopra le 25 ore settimanali il contributo è fisso, qualunque sia l’importo della retribuzione oraria. Per dare qualche esempio, gli importi di contributi da pagare per ogni ora di lavoro per rapporti di lavoro fino a 24 ore settimanali sono di € 1,24 per retribuzione oraria fino a € 6, 46 di stipendio, di questi € 0, 27 sono a carico del lavoratore. In caso di rapporti di lavoro di almeno 25 ore settimanali (tutte effettuate presso lo stesso datore di lavoro) l’importo orario del contributo dovuto è € 0,90 di cui € 0,20 a carico del lavoratore.