Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Reggio Emilia – Istanza di emergenza

I Senza Volto invadono il Consiglio comunale

Oggi siamo venuti qui, nel consiglio comunale di Reggio Emilia, per portare un’emergenza che non può continuare ad essere ignorata.
Questo è il luogo in cui si prendono le decisioni che calano sulla città anche se si dice che è il luogo in cui vengono rappresentati tutti i cittadini.
A subire le peggiori conseguenze sono quei cittadini che non vengono considerati tali, quelli a cui non è stato assegnato un numerino, quelli che vengono chiamati clandestini, quelli che non danno voti e quindi non ricevono niente.
In questa città, che si vanta della sua perfezione in tutti i campi e dell’eccellenza in tema di accoglienza, è in atto una vera e propria persecuzione nei confronti di uomini e donne migranti rei unicamente di non possedere il permesso di soggiorno.
Nascondendosi dietro l’”allarme terrorismo”, creato ad arte per addomesticare le coscienze con l’arma della paura, le forze dell’ordine compiono un rastrellamento dopo l’altro prendendo di mira i call center, gli internet point e i luoghi di aggregazione dei fratelli migranti.
Risultato: deportazioni continue verso i CPT della regione, carcerazione per chi già ha avuto l’espulsione e creazione di un binomio inaccettabile quale clandestino/terrorista.
Davanti a tutto ciò le istituzioni di Reggio Emilia si limitano al silenzio rendendosi di fatto
complici: complici delle conseguenze di una legge inumana come la Bossi-Fini, complici dell’incostituzionale detenzione amministrativa nei CPT, complici dell’uso del carcere come discarica sociale, complici dell’esclusione.
Reggio Emilia è diventata una grande anticamera di CPT, territorio di caccia alle streghe, di prova di politiche securitarie che non hanno nulla a che fare con l’accoglienza e la solidarietà.
Chi non prende posizione è da considerarsi responsabile di tutto questo. Le istituzioni e le forze politiche hanno il dovere di esprimersi.
Rispetto alla guerra interna a sfondo razzista che è esplosa nel nostro paese non è consentito dichiararsi neutrali. Occore essere chiari e non fraintendibili, il cerchiobottismo”, le vuote affermazioni in politichese non sono ammesse.

L’Emilia Romagna è notoriamente il terreno di sperimentazione per un futuro governo di centro sinistra. La linea di Cofferati che, portando come cavallo di battaglia il tema della legalità ha prodotto solo repressione, ha trovato appoggio incondizionato anche qui a Reggio Emilia. Stiamo assistendo ad un compattamento sul tema “legalità”, che mira a controllare per il futuro il conflitto sociale.
Non avrete paura che con troppi conflitti in atto sarà difficile governare? I nostri territori vi servono come palestra di repressione?

Noi crediamo che Reggio Emilia abbia tutte le potenzialità, a partire dal tessuto sociale, per divenire un luogo di sperimentazione di nuovi diritti di cittadinanza, un luogo di rifiuto delle leggi xenofobe e schiaviste che trattano gli immigrati come forza lavoro a basso prezzo senza riconoscergli nessun diritto, dal diritto alla casa a tutto ciò che è necessario per vivere una vita degna.
Ci sono le possibilità per una vera inversione di tendenza: investire in progetti sociali non fittizi utilizzando risorse che oggi vengono destinate al controllo, ricordiamo che Reggio Emilia è la città più video-sorvegliata di Italia.

La vita non è clandestina!
Senza Volto Reggio Emilia