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da Il Manifesto del 7 giugno 2006

Cpt, Torino raddoppia

Dieci milioni di euro per aumentare la capienza del centro. Protesta il Prc.

Orsola Casagrande

Torino – Nessuna marcia indietro. Anzi, i lavori di ampliamento del centro di detenzione per stranieri di corso Brunelleschi partiranno entro la fine del mese. Lo hanno confermato ieri il prefetto di Torino Goffredo Sottile e il prefetto Michele Lepri Gallerano (vice capo del Dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero degli interni) che ieri ha sostituito la presidente del dipartimento, Annamaria D’Ascenzo, nell’ispezione del centro dopo la rivolta. Il costo di questo «ampliamento» è di circa dieci milioni di euro e i lavori dovrebbero essere conclusi nel giro di un anno e mezzo.

Il centro di detenzione, dopo la ristrutturazione, potrà rinchiudere fino a 140 persone (il doppio rispetto alle attuali capacità) e i container verranno sostituiti da prefabbricati. Nelle parole del prefetto Sottile l’incontro di ieri mattina è servito «a fare il punto della situazione e resta quindi confermato il progetto dei lavori di ristrutturazione e ampliamento del centro esistente, che permetterà anche agli ospiti di stare meglio rispetto a oggi. Speriamo di realizzare uno tra i centri migliori che si possono immaginare. A parte gli episodi come quello di sabato notte, il cpt ha ben funzionato e assolto bene il suo compito, come ci confermano i dati: dal 1999, infatti, è stato possibile espellere e accompagnare alla frontiera circa 10 mila immigrati».

Quindi tutto sotto controllo. Compreso il fatto che il centro di detenzione sarà ampliato, con buona pace del nuovo governo che nel suo programma parla esplicitamente di «superamento» dei cpt. A dar man forte al prefetto di Torino ci aveva pensato l’inviato del Viminale che aveva voluto precisare che la visita di ieri «non era un’ispezione ma una visita della parte logistica per concordare quello che c’è da fare». Lepri Gallerano ha anche detto che «la cosa più importante è che stanno per partire i lavori di ristrutturazione già appaltati alla fine del 2005». Oltre ai 10 milioni di euro ci sono i 50 mila euro necessari per le opere di primo intervento dopo la rivolta di sabato.

Di fronte a tanta certezza Marilde Provera, deputata di Rifondazione, spiega come sia «assolutamente colpevole andare avanti con opere come l’ampliamento del cpt di Torino in un momento in cui sta per essere istituita la commissione che dovrebbe valutare le opzioni di superamento degli stessi centri». E ancora: «Mi sembra ulteriormente colpevole che il prefetto faccia affermazioni in questo senso perché significa sobbarcare la collettività, che già si è assunta i costi inutili per la realizzazione dei cpt, di altre spese consistenti e nuovamente inutili».
Eppure tutto sembra già predisposto. Compreso il fatto che aumentando la capienza del centro già si pensa a un aumento della forza presente per il mantenimento della sicurezza che, con le nuove strutture in muratura previste, sarà accresciuta. Alla richiesta di un commento sulla situazione del centro torinese rispetto ad altri, il prefetto Lepri Gallerano ha detto di averlo trovato «molto ordinato, gestito bene. Naturalmente andava migliorato ma è proprio per questo che è stato previsto il progetto che sta per partire». Il centro dunque passerà da 90 a 130 posti letto. Ci saranno strutture in muratura al posto dei container. «Più sicure – ha detto Lepri Gallerano – e confortevoli, con aria condizionata, riscaldamento, televisione, bagni interni, servizio di lavanderia e infermeria». Non ci sarà la mensa e i pasti arriveranno come ora da fuori. I letti saranno ancorati al pavimento.

Sul fronte post-rivolta, intanto, c’è da segnalare che sono 17 i cittadini stranieri che sono riusciti a fuggire. Il diciottesimo in realtà non era scappato ma aveva dato altre generalità. Ieri il prefetto ne ha anche approfittato per dare qualche numero sull’attività del cpt. Il tempo di permanenza medio dei detenuti è di 9,2 giorni contro una media nazionale di circa un mese. Il numero di persone trattenute è passato dalle 792 del 1999 alle 1950 del 2005. Anno record il 2003, con 2357 persone trattenute. Gli accompagnamenti alla frontiera sono passati dai 1210 del 1999 ai 1524 del 2005. Nel 2003 erano stati 2012 e nel 2004 erano stati 1484. Nei primi cinque mesi del 2006 sono stati già 502.