Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

da La Gazzetta del mezzogiorno on line del 31 luglio 2006

Immigrati – Il superprefetto parte da Bari

Mario Morcone, nel suo primo giorno da capo del Dipartimento libertà civili, ha scelto di inaugurare un giro di visite conoscitive in Italia dalla “roulottopoli” di Palese.

Bari – «Visiterò tutti i centri italiani che ospitano immigrati»: lo ha annunciato il prefetto Mario Morcone, che nel suo primo giorno da capo del Dipartimento libertà civili ha scelto di visitare a Bari il Centro di prima accoglienza (Cpa) allestito nella “roulottopoli” di Palese e il Centro di permanenza temporanea (Cpt) entrato in attività nei mesi scorsi.

Il Cpa, che viene attivato nei casi di emergenza, è a una capienza che lo stesso Morcone ha definito «massima»: poco più di 500 persone di varie nazionalità (132 dell’Eritrea, 83 del Marocco e 80 della Nigeria, per citare i Paesi di provenienza dei gruppi più consistenti); nel Cpt – poco distante dal Cpa – ce ne sono una dozzina. Bari – Centro accoglienza immigrati Palese.
Da poche ore nominato capo del Dipartimento libertà civili e immigrazione del Viminale, Morcone – accompagnato da funzionari della prefettura di Bari, dalle forze dell’ordine e dalla Croce Rossa – ha riferito ai giornalisti di aver sicuramente individuato una priorità: «Vedremo – ha detto – che cosa fare in materia sia di accoglienza sia più in generale: c’è il problema della cittadinanza – ha detto – dell’asilo, delle libertà religiose». In questo momento, però, la priorità è quella di «un’accoglienza degna, civile, di un Paese come l’Italia».

Bisogna dunque, secondo Morcone, assolutamente migliorare gli standard di accoglienza delle persone.
Il Centro di permanenza temporanea è comunque, secondo il capo del Dipartimento, una struttura «assolutamente adeguata, all’altezza della situazione e che ha naturalmente misure di sicurezza più rigide del Cpa, come la legge prevede».
Nel suo primo giorno da capo del dipartimento Morcone – come ha ripetuto ai giornalisti – ha ritenuto doveroso «venire a capire i problemi, dove posso dare una mano, che cosa possiamo fare per migliorare la qualità del nostro servizio».
Certo – afferma – «molto è stato fatto ed è stato fatto bene, ma certamente tutto è stato frutto un po’ dell’emergenza e quindi in corsa».

Il Cpa di Bari, ad esempio, ha da sempre tra i problemi principali quello di costringere sia gli ospiti sia i volontari e le persone delle forze di Polizia a stare in strutture non murarie situate sulla vecchia pista dell’aeroporto militare sotto il sole cocente. La struttura venne realizzata in una situazione di estrema emergenza dettata dalla ondata di sbarchi degli albanesi in Puglia nel ’97. Nella “roulottopoli”, utilizzata solo nelle situazioni di estrema urgenza (è stata ad esempio riaperta la scorsa settimana per accogliere una parte degli immigrati sbarcati a Lampedusa) sono stati messi in atto accorgimenti per combattere il caldo (aria condizionata nei momenti del pranzo, della cena e della colazione), ma sicuramente non basta.

La speranza – ha detto Morcone – «è che il centro di Palese, alleggerendosi a mano a mano la presenza, possa sostanzialmente non essere più in prima linea come è oggi».
Prima di lasciare Bari per ripartire per Roma, Morcone ha avuto in Prefettura uno scambio di opinioni con i funzionari della stessa Prefettura e i rappresentanti delle forze dell’ordine. In settimana dovrebbe essere stilato il calendario delle visite che Morcone farà negli altri centri italiani che ospitano immigrati.