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Diritto di voto – Sturani, rammarico per decisione Consiglio dei Ministri che annulla modifiche statutarie

"Ricordo che si tratta di un diritto garantito in quasi tutti gli altri paesi europei. Mi domando cosa si sta aspettando”.

Nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri sono state annullate le modifiche statutarie adottate dai Comuni di Perugia, La Spezia e Cesena, che estendevano il diritto di voto alle elezioni amministrative ai cittadini stranieri regolarmente soggiornanti sul loro territorio.

“L’esercizio del diritto di voto attivo e passivo” ha commentato Fabio Sturani, Vice Presidente dell’ANCI con delega sull’immigrazione, “è alla base di ogni sentimento di appartenenza ad una comunità e ad un sistema democratico e, di conseguenza, di ogni positivo processo di integrazione. E’ per questo che l’ANCI ne ha fatto un tema prioritario della propria azione in campo migratorio, sostenendo le tante, coraggiose iniziative intraprese negli scorsi mesi dai Comuni, a partire dall’introduzione del diritto di voto attraverso la modifica degli Statuti comunali. Un sindaco votato da tutti è un sindaco più forte, più legittimato, è un sindaco di tutti.” “E’ per questo che non possiamo nascondere il nostro rammarico per la decisione del Consiglio dei Ministri. Siamo consapevoli – ha proseguito Sturani – dell’importanza che un tale diritto sia riconosciuto in maniera paritaria sull’intero territorio nazionale. Noi stessi abbiamo elaborato un disegno di legge ordinaria che regolamenta la materia, l’abbiamo condiviso con le Regioni e inviato, per ben due volte, a tutti i capigruppo parlamentari e a tutti i Ministri competenti per materia”. “Credo che se la stessa sollecitudine con cui si annullano gli statuti comunali fosse adottata per approvare, finalmente, la proposta di legge dell’ANCI per l’estensione del diritto di voto – ha concluso Sturani – si eviterebbero incresciosi contenziosi tra amministrazioni, e si arriverebbe ad una tutela finalmente garantita a tutti gli stranieri residenti in Italia. Ricordo che si tratta di un diritto garantito in quasi tutti gli altri paesi europei e sul quale c’è, mi pare, disponibilità da parte dell’intero schieramento politico. Mi domando cosa si sta aspettando”.