Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

tratto da globalproject.info

Cpt Bologna – Contestata la Commissione ministeriale presieduta da De Mistura

Venerdì 6 Ottobre ’06 i militanti dei centri sociali del Tpo e di Crash, hanno aspettato, per più di tre ore fuori dal CPT di via Mattei a Bologna, l’arrivo della commissione ministeriale presieduta da De Mistura.

Dopo ore di attesa verso le 13.30 la commissione voluta dal governo e dal Ministro Amato per una verifica dei cpt sul territorio italiano è arrivata.
Un comportamento non certo eccellente quello della commissione, dal momento che la loro visita era prevista intorno alle 9, stravolgendo la loro tabella di marcia.
Dopo aver circondato la commissione con del filo spinato, per sottolineare l’assurdità di continuare a parlare di umanizzazione dei Cpt, e con striscioni che contestavano il lavoro della commissione, i militanti del Tpo e di Crash hanno fatto delle richieste ben precise:
sciogliersi immediatamente e prendere una posizione netta e definitiva riguardo a questi lager, che con la riforma Amato, con le modifiche che verranno apportate al Testo Unico sull’Immigrazione, anziché sparire, si moltiplicheranno. Inoltre, è stato detto loro che questa passeggiata, in visita a tutti i lager presenti sul territorio italiano, è solo una farsa, che il report – che dovrà essere consegnato entro novembre al ministro Amato – è totalmente inutile, dal momento che delle decisioni, da parte del governo, sono state già prese.
L’unico a rispondere a tutte le domande e richieste fatte è stato il presidente della commissione De Mistura, che ha chiesto ai contestatori di rispettare il loro lavoro e di aspettare la fine del report per discuterne.

Sei mesi sono tanti, forse troppi. In questo lasso di tempo, le persone oggetto di questa ricerca e di queste modifiche al Testo Unico sull’Immigrazione, saranno espulse, i loro diritti calpestati, la loro libertà negata.
La commissione e chi ne fa parte – questo è il messaggio che è stato rivolto a quelle associazioni che sono entrate a far parte della commissione e che fino a un anno fa erano in piazza a chiedere la chiusura dei lager – doveva rifiutare l’incarico e non scendere a compromessi con chi sta solamente peggiorando la situazione dei cittadini migranti, attraverso l’istituzione di queste nuove strutture dette:
Centri per l’esecuzione dell’espulsione.

Prima di fare il suo ingresso nel Cpt di via Mattei, si sono fermati a discutere i rappresentanti di alcune associazioni, cercando di giustificare la loro decisione e cercando di spiegare i motivi che li hanno spinti ad entrare a far parte della commissione. Le loro motivazioni, purtroppo, non possiamo riportarle, perché, proprio il presidente De Mistura – dopo aver notato che questi ultimi si erano soffermati ulteriormente con i contestatori – li ha richiamati all’ordine e li ha invitati ad entrare.
Prima che la commissione entrasse all’interno del cpt, è stato consegnato a tutti i componenti di questa, un report, che vuole riassumere tutto ciò che è accaduto all’interno del Cpt di via Mattei a Bologna, dalla sua apertura fino ad oggi.