Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

La legge è uguale per tutti! Chiudere i CPTA!

Il volantino del TPO distribuito al Tribunale dei Giudici di Pace

Ogni giorno centinaia di cittadini migranti vedono infrangersi contro i muri dei centri di permanenza temporanea il sogno di costruirsi un futuro migliore nel nostro paese. Dopo essere stati fermati, perquisiti e schedati vengono reclusi fino a due mesi dentro quei lager che, in questi anni, abbiamo imparato a conoscere molto bene.
Nonostante le violenze, i soprusi, la dignità calpestata – denunciate dai detenuti stessi insieme a movimenti ed organizzazioni internazionali – i migranti trattenuti nei CPT italiani continuano ad essere considerati alla stregua dei prigionieri di guerra: ostaggi senza diritti.

Con l’insediamento del Governo Prodi per gli “ospiti” dei CPT nulla è cambiato: ogni giorno si autorizzano trattenimenti in queste carceri, ogni settimana l’allontanamento forzato – una vera deportazione – sbriciola ogni possibilità di integrazione e ogni progetto di convivenza pacifica tra culture differenti.

Ed ogni giorno è un Giudice di Pace a garantire che questo avvenga. E’un Giudice di Pace a decidere del corpo, della vita e della libertà di una persona.
Dal 2004 i Giudici di Pace, deputati alla funzione di conciliazione e di risoluzione di semplici controversie amministrative, si occupano invece del trattenimento nei CPT e dell’espulsione dei migranti facendo le veci del Giudice Togato. In spregio alla dichiarazione di illegittimità della Corte Costituzionale dell’art 13, comma 5 bis del Testo Unico in materia di Immigrazione, si ricorre allo squallido escamotage di ritenere la figura del Giudice di Pace adatto ad esercitare il controllo giurisdizionale sui provvedimenti di restrizione della libertà personale dei migranti.

Viene così inaugurato il diritto parallelo per gli stranieri, in base al quale la sorte di uno straniero viene decisa dal Giudice di Pace e quella di un italiano da un Giudice Ordinario, un Giudice che, a differenza del primo, possiede le qualificazioni e lo status necessario per deliberare sulla libertà dell’individuo.
Senza nulla togliere all’utilità del Giudice di Pace per determinate questioni di basso impatto sociale che andrebbero altrimenti ad ingolfare i Tribunali ordinari denunciamo l’entità di questa discriminazione.
I Centri di Permanenza Temporanea sono l’emblema dello stato d’eccezione in base al quale si consente di incarcerare un individuo per aver violato una disposizione amministrativa, allo stesso modo il ruolo assegnato dalla legge sull’immigrazione al Giudice di Pace è la conferma che esistono esseri umani di serie A ed esseri umani di serie Z, per questi ultimi sono previsti lavori diversi, diritti diversi e, infine, una giustizia diversa.

Davanti alla palese violazione dell’articolo 3 della nostra Costituzione secondo cui ogni cittadino è uguale davanti alla legge, chiediamo ai Giudici di Pace di Bologna un atto di responsabilità:
si astengano dal servizio di convalida delle espulsioni dei migranti ed avviino una discussione interna sulla legittimità del loro incarico relativamente alla materia della libertà personale dei migranti, infine esigano un confronto con gli attuali rappresentanti del Governo per esporre la grave incostituzionalità che ogni giorno si verifica negli oltre diciassette CPT italiani.

All’attuale Governo di centro sinistra, che tanto si era impegnato per i diritti dei migranti durante la campagna elettorale, chiediamo la fine di ogni ambiguità e di ogni ipocrisia.

E’ scaduto il tempo del monitoraggio dei CPT per verificare le continue violenze e violazioni della dignità umana perpetrate attraverso l’istituto della detenzione amministrativa; non ci inganna la Commissione De Mistura sui CPT che funge da paravento per i reali orientamenti repressivi del nuovo governo, ma anzi con la sua istituzione ci si burla di anni di lavoro, di lotte e di sofferenze.

I CEE (Centri di Esecuzione dell’Espulsione) ed altri simili luoghi pensati dal Ministro Amato sono una nuova mostruosità giuridica ed umanitaria e, come ci siamo opposti ai Centri di Permanenza Temporanea, ci opporremo ad essi e ad ogni altra ipotesi di umanizzazione delle strutture di detenzione per migranti.
Siamo indignati dalla proposta di creare Centri di Accoglienza per migranti appena arrivati e Centri per la detenzione di “clandestini pericolosi”: l’era del diritto speciale per migranti – ancorché delinquenti e disonesti – è durato fin troppo a lungo e nessuna riforma di questa esperienza è accettabile.

Chiudere tutti i CPT! – No alla riforma Amato! – Nessun essere umano è illegale!

TPO – Bologna