Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Da il Domani di Bologna del 15 febbraio 2007

«Andremo in piazza lo stesso, il corteo del 3 marzo si farà»

Mucignat del Tpo rilancia la sfida

«La lotta che dal 1998 portiamo
avanti ha pagato e
dobbiamo esserne orgogliosi,
ma il 3 marzo saremo
tutti in piazza ugualmente
».
Domenico Mucignat,
per tutti Meco, è uno
degli esponenti del Tpo
che con le sue azioni contro
il Cpt ha collezionato
più denunce. «Saranno una
decina», dice elecandole
una ad una con la fierezza
di chi è convinto che
a qualcosa tutto questo sia
servito. Dallo smontaggio
del gennaio 2002 è stato un
susseguirsi di azioni, presidi
contro la Misericordia
o la Concerta, contro i giudici
di pace, il Comune di
Bologna, la Regione Emilia
Romagna. Tutti tasselli
che oggi grazie anche al
giudizio della Commissione
De Mistura potrebbero
portare alla decisione di
chiudere i quattro peggio
ri Cpt. Tra cui quello di
Bologna.
«Anche se così
decideranno – prosegue –
la nostra lotta non può fermarsi,
dovrà continuare,
perchè sono altri i terreni
su cui cimentarsi: c’è il nodo
della detenzione amministrativa,
ci sono gli altri
centri, c’è la lotta contro la
Bossi-Fini che lega il permesso
di soggiorno al contratto
di lavoro». Ma per il
movimento, il sapore della
vittoria, un successo conquistato
nella città della
legalità cofferatiana varrebbe
doppio. «Cofferati –
dice – ha utilizzato il Cpt
per gli extracomunitari
sgomberati in città e questa
è una macchia che resta
». Mucignat non si fa
illusioni sul fatto che l’ipotizzata
chiusura del
centro possa portare a
“sconti” sulle denunce accumulate
in questi anni.

«Se non ci fossero il procuratore
capo Enrico Di
Nicola e il pm Paolo Giovagnoli – sostiene – ma una
magistratura che ha interesse
a leggere il tessuto
sociale del territorio in cui
opera, allora certi provvedimenti
sarebbero rivisti.

Non mi aspetto nulla: l’unica
certezza che ho è che i
diritti degli extracomunitari
vengono prima della
legalità di queste persone
». E l’appuntamento a
questo punto è per il 3
marzo. «Quando da tutta
Italia verranno a Bologna
per chiedere la chiusura di
tutti i Cpt».

Marco Merlini