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Da Il Domani di Bologna del 15 febbraio 2007

Bologna – Il governo valuta la chiusura del Cpt

Accordo vicino tra il ministero dell’Interno e quello della Solidarietà

L’ex caserma Chiarini potrebbe
chiudere. Forse
non tanto presto, ma nemmeno
in tempi lontani. La
struttura di via Mattei infatti
potrebbe essere tra i
quattro Cpt, sui complessivi
14 esistenti in Italia,
che verrebbe alienata insieme
a quella di Brindisi,
Ragusa e Torino perché
considerata non idonea.
I ministri dell’Interno e
della Solidarietà sociale,
Giuliano Amato e Paolo
Ferrero, stanno infatti lavorando
all’ipotesi di chiudere
subito i Centri di permanenza
temporanea
bocciati dalla commissione
De Mistura, voluta
proprio dal Viminale, perché
risultati assolutamente
inadeguati sia dal punto
di vista degli spazi sia da
quello igienico-sanitario.
«Una decisione – ha tenuto
a precisare il Viminale –
che non è stata presa e che
non è arrivata in alcun modo
in ambito decisionale»
A rendere meno complicata
la chiusura potrebbe
essere la nuova legge sull’immigrazione
che approderà
presto in consiglio dei
ministri e che prevede tra
le altre cose l’identificazione
in carcere degli extracomunitari
che stanno
scontando una pena, l’introduzione
di un permesso
di soggiorno per ricerca di
lavoro per gli “overstayers”
(ovvero quegli immigrati
entrati regolarmente
in Italia, ma che non hanno
rinnovato il loro permesso
di soggiorno alla
scadenza perché hanno
perso il lavoro) e i rimpatri
concordati per alcune categorie
di irregolari.
«Non ne so nulla, nessuno
mi ha telefonato» ha detto
Anna Maria Lombardo,
direttrice del Cpt cittadino
che ospita una sessantina
di stranieri.
«Qualsiasi decisione porti
alla chiusura della struttura
non può che trovarmi
favorevole» ha detto la deputata
Ds Katia Zanotti
che parlando dell’attività
del garante comunale Desi
Bruno e del potenziamento
dello sportello all’interno
del centro aggiunge:
«Era da tempo che sollecitavo
interventi di monitoraggio,
uno sportello
giuridico, un intervento
sulle donne sottoposte alla
tratta e allo sfruttamento
della prostituzione, addirittura
la costituzione di
un osservatorio regionale
» ricordando anche «gli
anni di costante denuncia
della situazione dentro al
Cpt di Bologna, soprattutto
in riferimento alle gabbie
in cui sono costretti i
migranti ospitati nel centro
e che sono state oggetto
del giudizio severo
della Commissione De
Mistura».
Per il sottosegretario all’Economia
Paolo Cento
«l’ipotesi della chiusura
del Cpt di Bologna, insieme
ad altri Cpt in Italia, è
una buona notizia. Sono
anni che a Bologna, e non
solo, un forte movimento
di cittadini si batte per la
chiusura di questo Cpt
considerato tra i tanti forse
uno dei peggiori in Italia
».
Poi Cento aggiunge: «Appare
ancora piu evidente la
necessità di una totale assoluzione
di quanti, anche
attraverso la disobbedienza
civile, hanno contribuito
in passato a sollevare
con forza lo scandalo di
questo Cpt come degli altri
nel territorio nazionale»
facendo così riferimento ai
45 no global che qualche
settimana fa sono stati rinviati
a giudizio per lo
smontaggio della struttura
di via Mattei.
Alla notizia il sottosegretario
all’Economia Alfiero
Grandi ha detto: «Rispondo
con una sola parola,
come Garibaldi: bravi
».

Cesario Picca