Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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Da Rimini verso il corteo del 3 marzo a Bologna…

Comunicato Laboratorio Sociale Paz

Vogliamo contribuire, da un territorio difficile e ansiotico come quello riminese, alla costruzione del corteo del 3 marzo. Un corteo che chiede, in modo chiaro la chiusura immediata dei Centri di Permanenza temporanea (CPT) dentro e fuori l’Europa e l’abolizione della Bossi/Fini, passando da una critica radicale per i dispositivi sicuritari che legano la stigmatizzazione della figura del migrante, ai processi di militarizzazione e controllo della società.

Questi concetti sono ben chiari a chi agisce, come noi, su questo territorio, poiché pur in assenza di un CPT, vantiamo tutta una serie di apparati che in maniera simbolica/metaforica ma anche pragmatica, configurano la costruzione di confini e di apparati se non di meccanismi repressivi propri di questi lager.

Ciò che viene agito ogni estate sui venditori ambulanti migranti, perlopiù senegalesi, ne rappresenta il paradigma più evidente, passando per la creazione di una squadra ad Hoc, come il nucleo ambientale della polizia municipale, di cui abbiamo da sempre parlato, fino alle ordinanza di sgombero di edifici dati in affitto ai cittadini migranti con la mediazione del Comune (vedi l’esperienza di lotta contro lo sgombero di via Dati).

Qui non si tratta di criminalizzare un qualche reparto speciale o il lavoro delle polizie municipali, quanto di evidenziare il concetto di SICUREZZA che pare legare trasversalmente le città dell’Emilia Romagna, da Bologna con i pattugliatori-picchiatori, privati cittadini, operanti al fianco delle forze dell’ordine, all’assessorato alla sicurezza di Reggio Emilia con delega sull’immigrazione, fino a Rimini, con i nuovi prototipi delle ronde antiabusivismo.

Crediamo che partecipare al corteo di Bologna del 3 marzo possa significare un tassello importante anche per proseguire le lotte contro la repressione sui venditori ambulanti, che vedranno nell’estate 2007, un momento di intensificazione di quei meccanismi propri della legge Bossi/Fini, e della futura legge sull’immigrazione del Governo Prodi, ovvero quel rapporto schiavistico che lega l’obbligo al lavoro e diritto di soggiorno dentro il processo di sfruttamento dei cittadini migranti.

Ragionare in quest’ottica per quel che concerne i venditori ambulanti, significherà, alla luce dei segnali attuali degli orientamenti delle amministrazioni locali, incarcerazioni/espulsioni, accelerazione dei processi di esclusione di questi cittadini, nonché, crescita esponenziale dei meccanismi di razzismo e xenofobia.

Per tutte queste ragioni, saremo al corteo del 3 marzo a Bologna, sperando di portare con noi e di costruire insieme ad altre persone che abitano in questa città, una partecipazione viva e sentita, che possa poi coniugarsi, una volta tornati a casa, in nuovi percorsi di lotta contro un concetto di città e di sicurezza, che vede nella repressione sui venditori ambulanti migranti il nodo fondante.

Diritti per tutti! Lager per nessuno!
**ribellarsi al presente è sovvertire il futuro**


More info:
Assemblea pubblica “Chiudere i Cpt se non ora quando?”

Sabato 24 febbraio ore 17:00
presso il Lab. Paz (come raggiungerci)
Video global.Project.Bologna