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da: Interno.it

Documento conclusivo del G6 di venezia

Conclusioni

I Ministri dell’Interno di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito si sono riuniti a Venezia l’11 e 12 maggio 2007 per valutare possibili avanzamenti nelle aree di comune interesse con la finalità di contribuire al progresso dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell’Unione Europea.

L’attenzione si è incentrata sulla politica migratoria, sulla lotta alla criminalità organizzata e ai traffici di droga e sulla lotta al terrorismo, temi cruciali per i Paesi del G6 e che richiedono una capacità di risposta comune.

I Ministri si sono compiaciuti dei progressi conseguiti dopo la riunione di Stratford upon Avon.

In particolare hanno preso nota dell’evoluzione delle iniziative sulla prevenzione dell’uso degli esplosivi liquidi, del progetto “check the web”, e del progetto relativo alle squadre congiunte di supporto contro gravi attacchi terroristici. Pertanto, hanno concordato di proseguire lo scambio di esperienze per meglio assistere le vittime del terrorismo.

Inoltre, i Ministri hanno preso nota dello sviluppo della rete degli Ufficiali di collegamento nei Balcani, delle iniziative per fronteggiare il traffico di esseri umani, del progetto relativo all’attuazione delle politiche di integrazione.

Hanno quindi concordato di proseguire nello sviluppo di queste iniziative.

I Ministri hanno poi preso in esame alcuni temi specifici raggiungendo le seguenti conclusioni.

Migrazione

I Ministri hanno ribadito l’importanza di informarsi, coordinarsi e supportarsi nei loro sforzi per governare l’immigrazione a livello nazionale e comunitario. Seguendo una strategia che valuti caso per caso, ciò includerà un dialogo informale per mettere a punto una legislazione a livello UE.

Essi prendono atto che la gestione della migrazione legale rappresenta un importante fattore per combattere l’immigrazione clandestina e contrastare le organizzazioni criminali che la sfruttano, attraverso un approccio comune e globale di dialogo e cooperazione con i Paesi di origine e di transito.

I Ministri prendono nota del lavoro della Commissione Europea nel settore della migrazione legale tra UE e Paesi terzi e guardano favorevolmente alle proposte che sono state annunciate.

I Ministri ritengono che una conoscenza reciproca delle diverse esperienze nazionali sia un utile contributo per le decisioni da assumere.

Hanno concordato di procedere con continuità ad uno scambio di informazioni, esperienze e valutazioni su criteri e modalità adottati a livello nazionale per quanto concerne l’ingresso e il soggiorno nel loro territorio nazionale degli immigrati.

I Ministri riconoscono la necessità di sviluppare attività con i Paesi terzi per affrontare la sfida dell’immigrazione illegale e si baseranno sul lavoro avviato a Stratford upon Avon.

Criminalità organizzata e lotta al traffico di stupefacenti

I Ministri hanno espresso la loro preoccupazione per l’aumento della produzione di cocaina e la forte crescita del suo consumo in Europa.

Hanno rilevato l’affermarsi di una rotta che, partendo dal Sud America, raggiunge l’Europa attraverso l’Africa occidentale e centrale.

Fermo restando l’impegno dei Paesi del G6 a proseguire e consolidare la lotta al traffico di eroina proveniente dall’Asia Centrale e, in particolare, dall’Afghanistan, hanno concordato sulla necessità di promuovere iniziative mirate a prevenire l’arrivo della cocaina in Europa attraverso tale nuovo itinerario.

A questo scopo, il progetto M.A.O.C. – N (Maritime Analysis and Operation Center – Narcotics) deve essere compiutamente realizzato, ampliandone l’area d’intervento anche al bacino del Mediterraneo occidentale.

Occorre realizzare una piattaforma africana degli Esperti Antidroga/Ufficiali di collegamento europei dislocati in Africa Occidentale e organizzare riunioni antidroga a livello di alti funzionari dei Paesi del G6 e degli Stati africani che si affacciano sul Mediterraneo.

I Ministri hanno, inoltre, approvato l’iniziativa di sviluppare tecniche più efficaci per contrastare il falso documentale, strumento ampiamente utilizzato dalle organizzazioni criminali per la realizzazione di ulteriori e più gravi reati.

Lotta al terrorismo

I Ministri dell’Interno dei Paesi del G6 salutano la presenza del Vicepresidente della Commissione Europea e Commissario alla Giustizia, Libertà e Sicurezza e dell’Homeland Security Secretary degli Stati Uniti d’America, a testimonianza dell’importanza di sviluppare il dialogo transatlantico nella lotta al terrorismo.

In linea con le tematiche affrontate nel corso della riunione, i Paesi del G6 e gli USA sono uniti nella condanna del terrorismo e sono impegnati nella ricerca di soluzioni condivise per combatterlo nel modo più efficace.

A questo scopo sono state discusse alcune aree di possibile cooperazione internazionale che potrebbero rafforzare la capacità degli Stati nella lotta al terrorismo.

I Ministri hanno riconosciuto la necessità di continuare ad impegnarsi nella prevenzione e nel contrasto della radicalizzazione e del reclutamento e ritengono utile, al fine di rafforzare il dialogo transatlantico, scambiarsi informazioni, ricerche, analisi, esperienze positive e metodi operativi, in raccordo con le iniziative in corso, anche nel contesto di altri fori internazionali.

I Ministri hanno convenuto sull’importanza di prevenire e perseguire comportamenti che incitino alla violenza e all’odio razziale.

I Ministri inoltre salutano favorevolmente l’intento della Commissione di tracciare una mappa della situazione relativa alla radicalizzazione nell’Unione Europea, di organizzare una conferenza sui giovani e la radicalizzazione, nonché di pubblicare un manuale delle migliori pratiche attinenti agli aspetti più violenti della radicalizzazione stessa.

Hanno quindi valutato una serie di approcci che potrebbero contribuire al rafforzamento della sicurezza degli Stati nel pieno rispetto dei diritti umani, secondo gli obblighi internazionali.

I Ministri ritengono che, in alcuni casi previsti dalla legge, l’espulsione connessa al terrorismo si sia dimostrata uno strumento efficace per gli Stati al fine di proteggere i loro cittadini da stranieri considerati una minaccia per la sicurezza nazionale.

I Ministri hanno discusso sulle difficoltà che gli Stati devono affrontare nel cercare di attuare un’efficace politica in materia di espulsioni: la necessità di tutelare la sicurezza nazionale e i diritti umani di coloro che rappresentano una minaccia.

A tal fine, hanno concordato di approfondire i diversi meccanismi esistenti, inclusi l’approccio caso per caso, i contatti o le garanzie diplomatiche che potrebbero essere utili in alcune circostanze per promuovere, negli Stati di rimpatrio, comportamenti conformi agli obblighi internazionali in tema di rispetto dei diritti umani.

Hanno convenuto di promuovere un più approfondito studio comune sui diversi sistemi e le migliori pratiche. È stata inoltre sottolineata la necessità di un’ulteriore azione da parte dell’UE in questo settore.

I Ministri sostengono l’attività in corso tra l’UE e gli USA concernente il quadro legale internazionale applicabile al contrasto del terrorismo. I Ministri dell’Interno intendono contribuire a tale dialogo per assicurare che tutti gli sforzi antiterrorismo vengano presi nella massima considerazione.
12/05/2007