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Bologna – Continuano i lavori nel CPT

Lo scorso lunedì l’Avv. Desi Bruno, Garante dei diritti delle persone private della libertà, ha visitato il Centro di Permanenza Temporanea di Bologna accompagnata dal Vice Prefetto Piantedosi. Nella nota stampa si legge che i lavori, avviati attorno lo scorso marzo e per i quali sono stati stanziati oltre 700 mila euro, dovrebbero terminare entro il 2007 e dovrebbero portare a migliorie nel soffitto – danneggiato dai tentativi di fuga – ed alla sostituzione del filo spinato con pannelli di plexiglas “per impedire la fuga”.
Per chi ancora avesse dei dubbi, questa notizia conferma che il CPT Mattei non verrà chiuso, ma al contrario sarà sempre più simile ad un “bunker” per contenere anche il dissenso dei migranti. Con la fine dei lavori tornerà alla sua precedente capienza – 95 detenuti – suddivisi nelle stanze in base alla provenienza nazionale.
Infatti la presenza dei detenuti è stata ridotta per consentire i lavori, dirottando i migranti in altri CPT. Durante la visita del Garante erano presenti “35 trattenuti, 16 donne e 19 uomini.
Le donne provengono dalla Nigeria (6), Russia (2), Ucraina (3), Venezuela (1), Cina (1), Kenia (1), Moldavia (1), Bosnia (1).
Gli uomini provengono dalla Tunisia (8), Algeria (2), Marocco (1), Albania (2), Serbia (1), Libano (1), Moldavia (1), Iran (2), Bosnia (1)
”.
Nella relazione del Garante si legge anche che il Regolamento del CPT Mattei è stato modificato per favorire “la presenza di associazioni, di rappresentanti delle istituzioni e della stampa“. Dopo le recenti visite guidate nei CPT di Lampedusa e di Gradisca d’Isonzo, in cui giornalisti ed amministratori partecipavano a veri e propri tour pre-organizzati all’interno delle strutture, la disponibilità della Prefettura ad autorizzare gli ingressi nel CPT è tutta da verificare, vista la forte discrezionalità con cui sono stati regolamentati gli accessi di esterni, anche di familiari dei detenuti, al CPT.

Redazione Bologna, Melting Pot Europa