L’appello e le firme che Melting Pot e l’Associazione Nash Mir hanno raccolto per diversi mesi a favore dell’apertura di una rappresentanza consolare italiana in Moldavia, sono state inviate alcune settimane fa.
Nel mese di Novembre era prevista una visita del Ministro degli Esteri italiano D’Alema in Moldavia e in vista di quell’appuntamento Melting Pot aveva chiesto che venisse reso pubblico il contenuto dell’incontro.
Quella visita è stata annullata; Novembre è passato, e a pochi giorni dall’invio delle domande per poter rientrare nel decreto flussi 2007, i cittadini moldavi saranno costretti ad ulteriori complicazioni burocratiche passando per la Romania per ottenere il visto.
Il sottosegretario Bobo Craxi, circa due mesi fa sostenne che l’apertura era stata inserita tra le priorità del governo.
Iter complicati e rischiosi, forse ignorati dai ministri, ma che si ripercuotono in modo disastroso e crudele sulla vita di centinaia di cittadini moldavi.
Ne è l’esempio il ritrovamento sabato 1 Dicembre di undici tra ragazze e ragazzi moldavi che rinchiusi in un tir rischiando il soffocamento, hanno tentato di raggiungere l’Italia.
Mentre burocrati e ministri sorvolano un quesito cosi importante e necessario, come quello dell’apertura consolare in Moldavia, il traffico di esseri umani si alimenta, a prezzi di migliaia di euro, in condizioni disastrose e spesso con morti ingiuste.
Apertura di una rappresentanza consolare italiana in Moldavia?
Percorso lungo e incerto
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