Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Grave preoccupazione per le annunciate deportazioni di massa di migranti disposte dalle autorità libiche

Le associazioni chiedono che l'Italia sospenda gli accordi stipulati con la libia in materia di immigrazione

Le associazioni ed enti di tutela del diritto d’asilo esprimono profonda preoccupazione in merito alle dichiarazioni rilasciate dal Governo di Tripoli attraverso un comunicato stampa con il quale è stato annunciato che tutti gli immigrati illegali, presenti sul territorio nazionale saranno espulsi senza eccezioni. Si tratterebbe, secondo una stima delle autorità libiche, di 2 milioni di persone, tra cui numerosi richiedenti asilo e rifugiati, provenienti in maggioranza dal Corno d’Africa, donne e minori. La condizione dei migranti irregolari, arrestati o detenuti in Libia, denunciata da diverse agenzie umanitarie, e confermate dalle testimonianze degli stranieri che giungono in Italia, è allarmante per ciò che riguarda il trattamento nei centri di detenzione per migranti, particolarmente duro, e per le frequenti violenze a cui i migranti sono sottoposti. Inoltre, preoccupano le condizioni di migliaia di minori che si trovano ad altissimo rischio di violenze ed abusi, privi di qualsiasi tipo di tutela specifica.
Il Ministro dell’Interno Amato ha stipulato il 29 dicembre scorso un accordo per un pattugliamento marittimo congiunto col Ministro degli Esteri libico Abdurrahman Mohamed Shalgam. L’accordo, che rientra tra le misure di contrasto degli arrivi irregolari via mare in provenienza dalla Libia, prevede anche il trasferimento di risorse economiche al Governo di Tripoli.
In mancanza di un sistema di garanzie e di controlli sulla sorte effettiva delle persone intercettate in mare e restituite alle autorità libiche, gli accordi di collaborazione, il cui contenuto e i cui oneri di spesa non sono comunque mai stati resi noti, né sono stati discussi in Parlamento chiamano direttamente in causa gravi responsabilità dell’Italia, in relazione alle violazioni dei diritti umani fondamentali che in territorio libico possono essere commesse a danno dei migranti riportati in Libia a seguito delle operazioni di pattugliamento navale e successivamente deportati verso i paesi di origine.
Per questo, chiediamo

– Al Governo italiano e all’Unione Europea di fare immediate pressioni sulla Libia affinché non attui l’annunciato programma di deportazioni di massa.

– Al Governo italiano di rendere noto il contenuto degli accordi ad oggi stipulati con la Libia nel settore dell’immigrazione, e i relativi costi che l’Italia ha sostenuto o che intende sostenere.

– Al Governo italiano di sospendere gli attuali accordi in ragione della evidente assoluta mancanza di garanzie sul rispetto dei diritti dei migranti in Libia.

– Al Governo italiano di rivedere la partecipazione dell’Italia al programma Frontex, che rischia di avere un impatto negativo sull’accesso alla protezione in Europa e di favorire, anche implicitamente, deportazioni di massa dalla Libia di migranti e richiedenti asilo verso aree a rischio.

– Al Governo italiano e all’Unione Europea di adoperarsi, di concerto con l’ACNUR e le associazioni di tutela dell’asilo, per un rafforzamento delle misure di protezione dei rifugiati comunque presenti in Libia.

Firmatari: ASGI, ARCI, ICS, Centro Astalli, CIR, Senza Confine, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Save The Children, Amnesty International – Sezione Italiana.