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Polizia francese accusata di falsificazione delle date di nascita dei migranti minorenni

Angela Giuffrida, The Guardian - 12 aprile 2018

Roma – Sette differenti organizzazioni umanitarie italiane hanno accusato la polizia di frontiera francese di aver falsificato le date di nascita di migranti minorenni non accompagnati nel tentativo di farli passare come adulti e rispedirli in Italia.

In un appello alla Commissione Europea e al Ministro degli Interni italiano, gli enti hanno evidenziato due casi in cui le date di nascita sui documenti di “rifiuto di ingresso” sembravano essere state modificate.

Uno dei presunti casi riportati risale a marzo, quando il personale degli enti benefici monitorava la situazione nella città italiana di confine di Ventimiglia.

Molti migranti che tentano in treno il viaggio a nord verso la Francia passano da Ventimiglia, solo per poi essere respinti dagli ufficiali di pattugliamento a Menton Garavan, la prima stazione lungo la tratta che percorre la costa meridionale francese.

Eravamo lì per caso, ma abbiamo visto due minori che conoscevamo bene che venivano fermati dalla polizia francese,” ha dichiarato Daniela Ziterosa, un’assistente legale di Intersos.

Abbiamo visto la polizia scrivere la data di nascita sbagliata sul documento di “rifiuto di ingresso”. Uno dei bambini ha scattato una foto del documento, si vede che la sua data di nascita è stata cambiata rispetto a quella da lui dichiarata”.
Siamo riusciti a impedire che venissero rimandati indietro e alla fine i francesi li hanno fatti entrare.”

Le accuse minacciano di peggiorare i rapporti già tesi tra Italia e Francia in materia di confini, a meno di due settimane da quando degli agenti francesi si sono presentati ad una stazione ferroviaria italiana e hanno costretto un migrante nigeriano sospettato di trasporto di sostanze stupefacenti a sottoporsi a un test delle urine.

Il ragazzo che ha scattato la foto del documento è nato in Eritrea il primo ottobre del 2001, ma la data sul modulo è stata modificata in 1° gennaio 2000. Il ragazzo è arrivato in Italia nel giugno dello scorso anno e stava cercando di raggiungere la Svezia, dove vive suo fratello.

La legge europea stabilisce che i minori non accompagnati devono essere protetti e coloro che richiedono asilo in uno stato membro hanno il diritto di essere trasferiti in un altro Stato dove risiedano i membri della loro famiglia.

A questo proposito, gli enti accusano anche l’Italia di non essere in grado di mettere in atto procedure adeguate per il ricongiungimento famigliare, lasciando molti bambini abbandonati a se stessi e con nessun’altra scelta se non quella di intraprendere il viaggio da soli.

Il numero di persone che raggiungono l’Italia via mare è diminuito significativamente negli ultimi nove mesi grazie ad un controverso accordo stipulato con la Libia. L’Italia, tuttavia, detiene ancora il primato europeo per il numero di arrivi via mare: secondo stime rilasciate questa settimana dall’Organizzazione internazionale per le Migrazioni, 6.894 persone sono approdate sulle coste meridionali del Paese dall’inizio dell’anno.

Molti migranti si dirigono poi verso nord nel tentativo di entrare in Francia, Austria o Svizzera, ma le pattuglie di frontiera rendono il passaggio pressoché impossibile e città di frontiera come Ventimiglia diventano dei colli di bottiglia.

Secondo Ziterosa, al momento circa 200 persone dormono sotto i ponti in città, molti altri cercano di varcare il confine passando per insidiosi passi di montagna.

La situazione tra Italia e Francia è diventata un gioco al gatto col topo. Una fonte della polizia di frontiera italiana ha dichiarato che in caso di dubbio sull’età di un migrante le autorità francesi possono fare riferimento a una banca dati italiana.

Identifichiamo le persone subito dopo il loro arrivo, così sappiamo se sono minori o adulti,” ha detto la fonte. “Quindi in caso di dubbio, le autorità francesi possono effettuare un controllo con noi. Se gli individui sono minori devono accoglierli, non rispedirli indietro.”

La Prefettura francese locale non ha ancora risposto alla richiesta di una dichiarazione.