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Violenza della polizia a Calais: un poliziotto denuncia i fatti

La denuncia di Utopia 56 e Human Rights Observers

In un comunicato stampa le associazioni denunciano un episodio di bieca violenza della polizia.
«Episodi come questo purtroppo sono frequenti alla frontiera franco britannica. Il 22 luglio scorso abbiamo pubblicato un altro video di un controllo di polizia violento e umiliante» sottolinea l’attivista di HRO. «E’ il risultato delle politiche di vessazione e abuso che da anni vengono attuate alla frontiera».

All’1.15 della notte tra il 22 e il 23 agosto, l’équipe di Utopia 56 è stata chiamata sulla linea di emergenza per una situazione di violenze della polizia contro gli esuli. Gli Osservatori dei Diritti Umani (HRO), un progetto sostenuto dall’Auberge des Migrants, e Utopia 56 hanno poi comunicato il fatto alla procura di Boulogne-sur-Mer, affinché gli autori delle violenze possano essere identificati e processati.

I fatti che seguono sono tratti dal resoconto fornito dalle vittime alle squadre HRO e Utopia 56:

Quella notte, un gruppo di esuli eritrei si è recato nel parcheggio di una stazione di servizio a Calais per cercare di salire su un camion nella speranza di raggiungere il Regno Unito. Una volta arrivati, alla vista di un camion della CRS, una parte del gruppo è tornata indietro e sono rimaste solo due persone di 18 anni.

Quando i CRS arrivano al loro livello, uno degli agenti di polizia ha colpito ciascuna delle due persone al volto. I CRS afferrano le due persone per le braccia e le portano in una strada laterale lontano dalle telecamere, il che costituisce un atto di premeditazione. Uno degli agenti ha poi sferrato un altro violento colpo al volto di una delle persone, che è caduta a terra. Dopo aver messo a terra la seconda persona, circa 7 agenti l’hanno colpita ripetutamente a calci. I CRS si sono allontanati ridendo, lasciando a terra i due feriti.

Gli amici delle vittime sono poi tornati da loro e hanno chiamato Utopia 56 per denunciare la violenza. All’arrivo dei volontari di Utopia 56 era presente un furgone della compagnia CRS V/54, giunto sul posto. Una delle vittime era ancora a terra con il volto insanguinato.

Il certificato medico redatto nella notte da un medico dell’ospedale di Calais menziona un’emorragia e una deviazione del ponte nasale (frattura), dolore alla palpazione del torace e dolore scrotale.

La mattina del 23 agosto, l’associazione L’Auberge des Migrants ha ricevuto una telefonata anonima da una persona che si presentava come un CRS di Calais e che voleva denunciare le violenze della notte precedente: “È un’altra sezione, un altro veicolo del CRS 54, lo fanno passare per un incidente, è inaccettabile, hanno lasciato quel poveretto come un cane abbandonato, è questo tipo di collega che ci fa molto male“. Nel 2020, a Calais, la testimonianza dei gendarmi aveva già portato a una condanna in seguito a rapine condotte con violenza dai loro colleghi.

Su richiesta di HRO, il Difensore dei diritti umani ha confermato di aver preso le misure necessarie per conservare le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della stazione di servizio dove sono iniziate le violenze.

Il 31 agosto, un rapporto contenente tutti gli elementi è stato inviato procuratore di Boulogne sur Mer, Guirec Le Bras.

Le denunce di violenze da parte della polizia a Calais sono frequenti, ma solo una minoranza di queste situazioni sfocia in indagini e condanne. Questa violenza è soprattutto il risultato delle politiche di vessazione e abuso che da anni vengono attuate alla frontiera. Una politica che, nonostante l’obiettivo dichiarato, ha solo rafforzato le reti di attraversamento illegale a scapito della protezione delle persone e degli abitanti.