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La prima missione della nave di soccorso Life Support di Emergency

Un equipaggio di 28 persone tra equipe di soccorso, medici e infermieri

Ph: Emergency

È salpata il 14 dicembre dal porto di Genova e ora si trova nelle acque del Mediterraneo centrale per la sua prima missione. E’ la nave Life Support di Emergency che rinnova l’impegno dell’organizzazione verso chi non vede riconosciuti né tutelati i propri diritti, primo tra tutti il diritto alla vita. Solo nel 2022 sono oltre 1.300 le persone che hanno perso la vita o che risultano disperse in quella che è la rotta migratoria più pericolosa al mondo. Nei primi otto mesi dell’anno più di 14.000 persone sono state intercettate dalla sedicente guardia costiera libica e riportate nei centri detentivi in Libia. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) dal 2014 ad oggi sono oltre 20.000 le persone morte o scomparse nella rotta del Mediterraneo centrale, ovvero una media di sei persone al giorno.

«Che una persona perda la vita sotto le bombe in Ucraina, nelle strade di Kabul o tra le onde del Mediterraneo, per noi non fa differenza: è sempre una persona che muore ingiustamente – ha affermato Rossella Miccio, presidente di Emergency. Per anni lo staff di ha prestato servizio sulle navi umanitarie di altre ONG, contribuendo a salvare migliaia di esseri umani. Oggi, dopo mesi di lavoro, andiamo in mare con una nostra nave, la Life Support, per ribadire il nostro impegno per il diritto alla vita per tutti».

 «La Life Support interviene in un luogo considerato come la frontiera più pericolosa per i migranti, sia per numero di morti sia di persone disperse – ha aggiunto Pietro Parrino, direttore del Field Operations Department –. È il nostro modo di continuare a fare la nostra parte, ricordando che il soccorso in mare è un obbligo previsto dal diritto del mare ma anche un obbligo morale».

La nave, lunga 51,3 mt e larga 12 mt, può arrivare ad accogliere fino a 175 naufraghi, oltre al personale di bordo. Il team è composto da un totale di 28 persone, di cui 9 marittimi e 19 dello staff sanitario (due infermieri, un medico e due mediatori culturali, con esperienza in Paesi come Italia, Libia, Yemen, Afghanistan). 

Una volta soccorsi, i superstiti verranno sottoposti a un triage sanitario durante il quale riceveranno un codice a seconda del quale verranno accompagnati in ambulatorio, sul main deck, in osservazione, sulle panche limitrofe o nella zona di accoglienza all’aperto.

Musica e arte a supporto dei salvataggi

In supporto del nuovo progetto anche due artisti, il cantautore Daniele Silvestri e lo street artist Tvboy.

 «Una nave in mezzo al mare: un’immagine semplice e potentissima, ma anche l’unica che riesce a mettere insieme due emozioni opposte: la più grande speranza e la più grande disperazione» – sono le parole di Daniele Silvestri nel video Le Navi, realizzato a bordo della nave. Nel video il cantautore, accompagnato dal fagotto di Marco Santoro, fa riferimento alla disperazione dei migranti che rischiano la propria vita per arrivare in Europa ed esprime la speranza che “navi come questa possano intercettare le storie dei migranti prima che scompaiono sotto queste onde. E questa speranza è forse la più giusta, ed è un dovere.

Sulla tuga della Life Support l’opera dell’artista Tvboy. L’esponente del movimento della Street Art ha voluto esprimere il proprio supporto ai naufraghi che lì saranno accolti e all’equipaggio della nave realizzando l’opera EMERGE – un murales di 3×2 mt che rappresenta due braccia che si afferrano tra le onde.

Sulle murate della nave, è scritta la frase di Gino Strada, chirurgo e fondatore di Emergency: “I diritti sono di tutti, altrimenti chiamateli privilegi”.