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Grecia. Sciopero della fame nel Centro di Detenzione Pre-Rimozione (PRDC) di Corinto

Condizioni degradanti e negazione dei diritti fondamentali nei PRDC

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Nel mese di febbraio, 36 richiedenti asilo di nazionalità egiziana hanno messo in atto uno sciopero della fame presso il Centro di Detenzione Pre-Rimozione (PRDC) di Corinto nella Grecia continentale. Lo sciopero è stato organizzato per denunciare l’accesso negato alle procedure di asilo e la negligenza medica da parte delle autorità competenti.

Il gruppo, naufragato al largo della costa di Kalamata, dopo essere stato separato dalle donne e dai bambini che viaggiavano sulla stessa imbarcazione, è stato trasferito direttamente dal porto alla struttura di detenzione di Corinto. Sostenuto da Equal Rights Beyond Borders, il gruppo ha presentato un rapporto all’Ombudsman (difensore civico) il 15 febbraio 2024, contestando la legalità della detenzione.

Secondo una dichiarazione rilasciata dai partecipanti alla protesta, lo sciopero è iniziato in risposta alla negazione ripetuta dei diritti umani fondamentali dei detenuti presso il centro di detenzione, inclusi l’accesso all’asilo e alle cure mediche e le condizioni disumane e degradanti all’interno della struttura.

Se non lascio questo posto mi uccido. Per me il suicidio è meglio che essere vivo in prigione e subire torture.

Vengo da sei mesi di torture e umiliazioni subite in Libia […] Stavamo soffrendo, così abbiamo chiesto aiuto. Siamo venuti per la libertà, non per la prigione. Abbiamo rischiato la morte per una vita migliore, per la libertà. […] Sarebbe stato meglio morire in mare che morire lentamente qui nelle carceri. Perché ci sta succedendo questo e perché siamo trattenuti qui?
Uomo egiziano detenuto presso il PRDC di Corinto

Uno sciopero della fame simile ha avuto luogo nel PRDC di Paranesti nel marzo 2023, in protesta contro i lunghi periodi di detenzione, le condizioni di vita nella struttura ed i ripetuti episodi di violenza da parte delle autorità detentive.

Il 20 febbraio 2024, l’Ombudsman ha richiesto il rilascio degli egiziani detenuti, evidenziando una costante nel modello di detenzione preventiva imposto alle persone in movimento subito dopo il loro ingresso in Grecia. Tuttavia, Solidarity with Migrants, Equal Rights Beyond Borders e Ef.Syn hanno riferito di una risposta pesante nei confronti degli scioperanti da parte delle autorità detentive. Sono emerse notizie di incursioni violente nelle celle dei detenuti, accompagnate da perquisizioni fisiche e tattiche intimidatorie. Queste azioni, descritte come tentativi di terrorizzare chi lotta per la giustizia, hanno solo aggravato la situazione delle 36 persone.

Il 10 Marzo 2024, l’organizzazione Solidarity with Migrants ha tentato di visitare uno dei detenuti nella struttura, ma l’ingresso è stato loro negato. Secondo quanto riportato dall’organizzazione, le condizioni nel PRDC sono notevolmente peggiorate. Sono stati segnalati un caso di suicidio e diversi casi di autolesionismo attribuiti alla degradante situazione psicologica dei detenuti. In aggiunta, 8 detenuti che avevano partecipato allo sciopero della fame sono stati trasferiti al PRDC di Amygdaleza.

Le condizioni igieniche nel PRDC di Corinto sono state descritte da Solidarity with Migrants e da Border Violence Monitoring Network con il rapporto Violence Within State Borders: Greece” come estremamente precarie, con una diffusa presenza di sporcizia e insetti che infestano le stanze e i corridoi. Inoltre, è stato riferito che ai detenuti non viene fornito abbastanza materiale per la pulizia, rendendo difficile mantenere l’ambiente igienico e sicuro.

La situazione alimentare è altrettanto precaria, il cibo è carente, di cattiva qualità e spesso deteriorato. Le restrizioni di movimento impongono ulteriori disagi, con un mancato rispetto delle ore di coprifuoco e una stretta sorveglianza che limita la libertà di movimento dei detenuti. Inoltre, è stato segnalato un accesso limitato a beni di prima necessità come abbigliamento e farmaci, e manca assistenza medica di base. Queste condizioni critiche richiedono interventi immediati per garantire il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i detenuti nel PRDC di Corinto.

Chiara Spinnicchia

Ho conseguito una laurea triennale in Scienze Strategiche e della Sicurezza presso l’Università di Torino e un master internazionale in Intelligence, Security, and Strategic Studies presso l’Università di Glasgow, la Dublin City University e la Charles University di Praga. A Novembre 2023, mi sono trasferita in Grecia per lavorare come operatrice umanitaria presso Open Cultural Center (OCC), Policastro e come Field Reporter presso Border Violence Monitoring Network (BVMN), Salonicco.