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da Lo Spettacolo.it del 3 novembre 2004

La nave fantasma

Domani 4 novembre debutta in prima nazionale al Teatro della Cooperativa di Milano lo spettacolo “La nave fantasma”, scritto da Giovanni Maria Bellu (autore dell’inchiesta giornalistica) e Renato Sarti in collaborazione con l’attore Bebo Storti.
La produzione vede finalmente la luce grazie ai piccoli ma generosi contributi di singoli cittadini e associazioni, raccolti attraverso la campagna di sottoscrizione popolare lanciata mesi fa dal Teatro della Cooperativa, che con questo progetto rinnova il suo impegno sui temi del teatro civile e di denuncia.

Benché basato su una rigorosa cronaca degli eventi, tradotta sulla scena attraverso i racconti dei protagonisti, ma anche con l’utilizzo di materiale video e la creazione di piantine e percorsi tramite videografica, su disegni di Emanuele Luzzati, l’intento registico è quello di fare ricorso a tutti gli elementi tipici del teatro comico e del cabaret quali l’improvvisazione e il rapporto continuo e diretto con il pubblico.

Gli oggetti di scena, le parole e i gesti degli attori, la scenografia non rimarranno costretti nello spazio della scena, ma invaderanno la platea. In scena gli stessi Bebo Storti e Renato Sarti (nella foto di Lorenzo Passoni) che, in una sorta di cabaret-tragico estremo e scioccante, coinvolgeranno gli spettatori nella rievocazione di una tragica vicenda e nella riflessione su uno degli argomenti più scottanti dei giorni nostri: toccherà infatti loro rispondere ai quesiti di un ironico e paradossale quiz televisivo, ma anche restituire la testa staccatasi dal corpo martoriato di un manichino-immigrato colmo d’acqua; così come, in parte, il difficile compito di ricreare, nella scena finale dell’annegamento, l’inferno che coinvolse i 283 disperati del battello F-174.
Un meccanismo teatrale diretto, nel quale l’esile diaframma della quarta parete rivela qui tutti i suoi limiti e non regge l’impatto: “La Nave Fantasma” è una tragedia che deve riguardare (e soprattutto scuotere) le coscienze di noi tutti.

Gli autori del testo Bellu, Sarti e Storti hanno ricevuto i primi di ottobre un ricorso d’urgenza da parte dell’avvocato difensore di El Hallal Jousseff, comandante della nave Yohan, che chiede al Tribunale di Milano provvedimenti per impedire la messa in scena. Giovedi 28 ottobre si è svolta l’udienza ma il Giudice si è riservato di deliberare tra alcuni giorni.
La sera del debutto sarà presente in sala Salvatore Lupo, il pescatore che, consegnando il documento ritrovato di una delle vittime, Anpalagan Ganeshu, ha fornito una prova dell’avvenuto naufragio e reso possibile l’avvio dell’inchiesta.