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Bulgaria – Più di 2.000 rifugiati hanno lasciato i campi profughi nell’ultimo mese e mezzo

Clive Leviev-Sawyer, Independent Balkan News Agency - 21 dicembre 2016

Quasi 600 persone hanno lasciato i campi profughi in Bulgaria nelle prime due settimane di dicembre e la polizia bulgara non sa dove si trovino.

Il 21 dicembre 2016, il quotidiano bulgaro Sega ha riportato che nel corso del mese di novembre 2016 sono stati 1.647 i richiedenti asilo che hanno abbandonato i campi, portando a 2.247 il totale delle persone sparite nell’arco di un mese e mezzo.

Gli scomparsi sono soggetti che hanno presentato domanda di asilo o di protezione umanitaria.

Il giorno precedente alla denuncia del quotidiano, il Ministro degli Interni bulgaro Roumyana Buchvarova ha dichiarato che nelle ultime settimane il centro nazionale anti-terrorismo aveva ricevuto informazioni in merito al possibile transito di membri di organizzazioni terroristiche, nel tentativo di raggiungere i paesi dell’Europa occidentale, anche attraverso la Bulgaria. Il modo più semplice per raggiungere tale scopo sarebbe stato fingersi rifugiati.

Il già citato report del quotidiano Sega ha definito preoccupante il trend osservabile in Bulgaria, viste le statistiche ufficiali del Ministero dell’interno secondo cui nell’ultimo mese e mezzo le persone scomparse sono più di quelle fermate dalla polizia.

Inoltre, il numero dei soggetti arrestati per ingresso, soggiorno o allontanamento irregolare dal paese ammonta a 1.132.

Il numero di persone che hanno cercato di lasciare la Bulgaria era aumentato, sebbene la chiusura delle frontiere da parte della Serbia alla fine dell’estate avesse portato a una forte riduzione. Il rigido clima invernale e le nevicate non hanno inoltre fatto da deterrente per i trafficanti di esseri umani.

Il report ha liquidato l’ottimismo del Ministro dell’interno bulgaro come ‘ridicolo’.

Durante un briefing tenutosi il 20 dicembre 2016, il capo della polizia della città di Sofia, Mladen Marinov, ha garantito che i centri per richiedenti asilo sono stati tenuti sotto sorveglianza costante.

Marinov ha dichiarato che la polizia è costantemente in contatto con i direttori dei centri, con il capo dell’Agenzia nazionale per i rifugiati e con il comune di Sofia. Marinov ha inoltre rilevato che operazioni dedicate sono state condotte giornalmente nelle aree di Sofia ad alta densità di cittadini stranieri. Queste hanno coinvolto in particolare il Boulevard Maria Louisa, l’area circostante la moschea Banya Bashi e la metropolitana, dove alcuni si sono riparati nel tentativo di tenersi al caldo.

Stando a Marinov, il trend che ha caratterizzato gli ultimi 10 giorni, secondo quanto osservato dai controlli di polizia, indica una diminuzione dei cittadini stranieri che vivono nella città in maniera irregolare.