Quasi 3.000 persone sabato 21 gennaio hanno sfilato nelle strade della città di Brescia per partecipare alla seconda marcia dell’accoglienza, promossa da Comitato Articolo 10, Consulta per la Cooperazione e la Pace del Comune di Brescia e il Forum del Terzo Settore. Più di 54 le Associazioni che hanno aderito all’evento, che ha trasformato la piazza in un luogo di incontro, di scambio, di rivendicazione dei diritti e di festa per cittadini italiani e stranieri.
Hanno aperto la marcia Gabriele Zanni, Sindaco di Palazzolo sull’Oglio in rappresentanza del Coordinamento degli SPRAR della Provincia di Brescia, Franco Valenti, membro della Commissione Territoriale di Brescia e Sherzad, rifugiato siriano in Italia da 4 anni, la cui famiglia si trova ancora ingabbiata in Grecia.
Il corteo si è snodato come un fiume di allegria e di familiarità nelle strade del centro cittadino che si sono riempite di musica, balli e cartelli che gridavano i pensieri dei richiedenti asilo presenti: “non chiediamo sale d’aspetto ma corridoi umanitari”, ma anche “non siamo terroristi”, “siamo tutti cittadini del mondo” e altri numerosissimi richiami alla pace, alla fratellanza e alla convivenza.
La marcia si è poi chiusa in Piazza Vittoria, e con orgoglio dal pulpito da cui un tempo Mussolini fece i suoi discorsi alla piazza ha preso invece parola Marco Fenaroli, Assessore del Comune di Brescia che ha chiesto che “la città di Brescia e tutta la sua Provincia siano sempre aperte all’accoglienza in nome della costituzione”. Sono seguiti i discorsi di Don Fabio Corazzina, parroco “di frontiera” che ha letto un testo di Don Tonino Bello, e poi le parole di Bah Abdoulaye rifugiato guineiano che ha chiesto alla piazza un minuto di silenzio per le vittime del terremoto e per quelle del Mediterraneo, dopo è intervenuto Habibou, richiedente asilo ricorrente che ha narrato l’angoscia della sospensione.
Ha chiuso Peppe Monetti, responsabile dell’accoglienza della Casa della Carità di Milano che ha chiesto a gran voce la possibilità del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari a tutti coloro che si trovano in Italia e che hanno già maturato percorsi di integrazione sui nostri territori.
Questa marcia nella memoria di chi l’ha organizzata rimarrà come la marcia della reale cittadinanza attiva, della reale partecipazione e organizzazione dal basso. Il Comitato Articolo 10, locomotiva dell’evento, ha saputo smuovere decine di persone che hanno messo a disposizione il loro tempo, le loro competenze, i loro ideali a servizio dell’accoglienza di tutti coloro che hanno dovuto lasciare il proprio paese.
Chiudiamo l’articolo con le parole che Franco Valenti ha pronunciato in Piazza, e che oggi vogliamo che siano anche le nostre “Non serve a nulla creare barriere e minacciare espulsioni di massa e non serve a nulla aizzare continuamente nella popolazione europea odio e astio xenofobo. Nel mondo sono già stati costruiti 26.000 km di muri e questo non serve a creare comprensione. L’invito è quello di avere la capacità di non regalare le paure e le ansie della nostra gente ai populisti che sono i ladri della notte che vengono a rubarci i nostri sogni. Noi dobbiamo imparare a sognare tutti insieme!”.
#AccoglienzainMarcia
Links utili:
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