Dopo la commutazione in ergastolo della pena di morte inflitta alle infermiere bulgare, e dopo un lungo mercanteggiamento conclusosi con la rimessione di una parte del debito della Libia verso la Bulgaria, sembrerebbe anche in un risarcimento miliardario alle famiglie che hanno rinunciato alla richiesta della pena di morte, rimane da chiedersi quanto vale la vita dei migranti che la Libia arresta, imprigiona e respinge per accrescere il suo potere contrattuale nei confronti dei principali paesi dell’Unione Europea.
Negli ultimi mesi la Libia aveva comunicato ai governi europei la deportazione di migliaia di migranti verso paesi come l’Eritrea ed il Sudan nei quali tanti di loro avevano trovato prigioni e torture. Nelle stesse ore in cui terminava la tragica sceneggiata del processo alle infermiere bulgare sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa di migranti “fatti partire” dalla Libia. Che tempismo !
Risolto un affare, ecco profilarsi i presupposti per altri lucrosi affari.
Malgrado le operazioni di pattugliamento congiunto da parte dell’Unione Europea siano in pieno svolgimento si dimostra ancora una volta la dipendenza degli sbarchi dal sistema di regolazione delle autorità di polizia libiche. Ed in Europa non manca chi è già disposto a cedere ai ricatti del governo libico. Il ministro degli Interni Amato ha insistito in diverse occasioni: senza la collaborazione della Libia, il pattugliamento del fronte a sud del Mediterraneo non può funzionare.
Il vice presidente della Commissione Europea,Frattini, aveva denunciato il fatto che alcuni Paesi, tra i quali l’Italia, non avessero ancora dato il proprio contributo in termini di mezzi all’operazione ‘Nautilus’, appunto destinata a pattugliare il Mediterraneo tra la Libia, Malta e Lampedusa. “L’Italia e’ un campione nel salvare vite umane”, aveva affermato Amato a Lussemburgo per la riunione del Consiglio dei ministri della Giustizia e degli Interni dell’Ue, “Frontex (l’agenzia europea per la protezione delle frontiere esterne, ndr) vive di Francia e Italia. Noi abbiamo posto un problema per ‘Nautilus’ perchè non si può pensare che possa funzionare senza la Libia”. Tutto questo quindi non contrasta con le richieste del vice presidente della Commissione europea Frattini, perchè, come affermato da Amato, “con la Libia ci si parla da un anno e le cose stanno andando avanti”.
Secondo il Ministro Amato “Senza la collaborazione con la Libia, l’operazione si risolve nel salvare gli immigrati e portarli a Lampedusa. Mentre la finalità di ‘Nautilus’ non è solo umanitaria, ma anche quella di frenare l’immigrazione clandestina… . Non far partire gli immigrati perchè sanno di essere intercettati, come avvenuto in Albania”.
Amato – secondo quanto riferito dal commissario UE Frattini – ha ripetuto che la presenza della Libia renderebbe molto più fruttuosa la missione Frontex, e non ha mandato alcun rappresentante alla riunione della comissione LIBE del Parlamento Europeo che ha affrontato il tema della salvaguardia della vita umana dei migranti costretti ad attraversare la Libia e il Canale di Sicilia dall’assenza di canali di ingresso legale, dalla impossibilità di chiedere asilo o protezione umanitaria, dal dilagare delle guerre e dei disastri ambientali.
Anche per Frontex, alla fine, si tratta di una questione di soldi. Secondo quanto dichiarato da Frattini sono stati finalmente trovati sette milioni di euro aggiuntivi per ‘pagare tutti’ somma che si aggiunge ai 35 milioni a disposizione di Frontex.
A nessuno dei politici italiani ed europei che difendono il coinvolgimento attivo della Libia nelle operazioni di contrasto dell’immigrazione nel mediterraneo e nelle zone di confine a sud di quel paese, nel quale sono ancora attivi i campi di detenzione finanziati dal governo Berlusconi, sembra importare lo smantellamento di quel sistema organico composto da organizzazioni di trafficanti e da rappresentanti delle forze di polizia che prospera sul taglieggiamento e sugli abusi inflitti ai migranti, sulla violenza sistematica nei confronti di donne e bambini. A quando un negoziato con la Libia capace di imporre il rispetto dei diritti umani in quel paese? Dopo la transazione sulla pelle delle infermiere bulgare, quanto vale la vita dei migranti nelle mani della polizia libica ?