Il Tribunale di Roma ha dichiarato cittadino italiano il ricorrente argentino con ava italiana nata in Italia nel 1908 e poi emigrata in Argentina.
Il Giudice fa applicazione dei principi di cui alla sentenza della Corte costituzionale n. 30/1983.
La legge sulla cittadinanza dell’epoca (legge 555/1912) negava alla madre il diritto di trasmettere jure sanguinis la cittadinanza ai propri discendenti.
Tale norma è stata dichiarata incostituzionale, con la sentenza citata, nella parte in cui non prevedeva che fosse cittadino per nascita anche il figlio di madre cittadina italiana.
Successivamente la Corte di Cassazione (S.U., sent. 4466/2009) ha riconosciuto tale diritto di trasmissione in capo alla donna anche per situazioni preesistenti all’entrata in vigore della Costituzione (1.1.1948).
Quindi, anche se l’ava italiana era nata prima di tale data, ha egualmente trasmesso la sua cittadinanza ai discendenti.
Si ringrazia l’avv. Francesco Di Pietro per la segnalazione e il commento.
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