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Venezia – La presentazione del Dossier Immigrazione 2012

L'emergenza Nordafrica, l'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati a Venezia, i dati del Veneto. I video

Dai circa 3.000 del 2008 ai 1.100 di quest’anno: in un quinquennio è calato attorno al 60% l’afflusso di nuovi immigrati nella città di Venezia.
E’ uno dei dati resi noti durante la presentazione del ventiduesimo Dossier statistico Caritas/Migrantes Immigrazione 2012, al Centro Candiani di Mestre

Il trend di aumento di presenze straniere nel Veneto tende pure a rallentare: a fine 2011 nella nostra regione (quarta in questa classifica dietro a Lombardia, Lazio ed Emilia) gli immigrati erano 554.000: appena 5.000 in più del 2010. La crisi economica si fa insomma sentire in misura ancora maggiore per l’anello più debole della nostra popolazione. In Veneto i posti di lavoro perduti, nell’ultimo quinquennio, sono stati circa 90.000, 10.000 dei quali riguardanti gli stranieri. La maggior parte dei nuovi arrivi è dato ormai dai ricongiungimenti famigliari, anche se sono già molti gli immigrati che devono rimandare al loro Paese i loro cari, o che decidono di lasciare l’Italia per tentare nuova fortuna in qualche altro Stato dell’Unione Europea.

“E’ una situazione preoccupante – ha rilevato Simionato – che riguarda anche Venezia, seppure nella nostra città vi sia una condizione economica diversa, visto che la maggior parte degli immigrati è occupata nel settore turistico e dei servizi alla persona, che hanno risentito meno della crisi economica. Un quadro a cui si aggiunge il dramma dei 150 profughi arrivati dall’Africa del Nord, ospitati nel nostro Comune, ancora in attesa di sapere se sarà accolta la loro richiesta di protezione internazionale. A fine anno scadrà infatti la situazione di emergenza riconosciuta loro dal governo.”

A Venezia i maggiori nuovi arrivi (ben 300) hanno riguardato la comunità rumena, seguiti poi da quelli delle altre sei nazionalità che registrano di gran lunga le presenze maggiori, ovvero cingalesi, moldavi, ucraini, cinesi, albanesi e macedoni. Inoltre la minor presenza di gruppi famigliari risulta dall’aumento di solo il 5% dei ragazzi stranieri frequentanti le scuole cittadine, anche se bisogna rilevare come continui ad essere più alto il numero delle donne straniere rispetto agli uomini (17.500 contro 15.000).

Particolare rilievo ha avuto la questione legata all'”Emergenza Nordafrica” in particolare per il rischio di una precipitazione traumatica della situazione con l’avvicinarsi della data del 31 dicembre, quando è prevista la fine del piano di accoglienza.

E’ stato in particolare il Responsabile del Servizio Immigrazione e Promozione dei Diritti di Cittadinanza e Asilo, Gianfranco Bonesso, ad affrontare la questione, non senza restituire anche una fotografia del lavoro svolto dal Comune di Venezia nell’ambito dei servizi di accoglienza integrata dello SPRAR messi in campo con il Progetto Fontego.

Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa

I dati a livello nazionale

L’intervento del Dott. Gianfranco Bonesso

L’Assessore Sandro Simionato e Don Bruno Baratto