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da Il Corriere della Sera del 27 marzo 2004

Consiglieri aggiunti porte aperte in Campidoglio – domani alle urne 33 mila immigrati

Cinquantuno candidati per quattro posti, con la macchina elettorale del Comune ormai pronta a partire: andranno domani alle urne per la prima volta gli stranieri immigrati nella capitale. I futuri eletti saranno però solo consiglieri «aggiunti»: il che significa che, pur sedendo stabilmente come i loro colleghi in consiglio comunale, non avranno diritto di voto. Perchè lo ottengano dovrà essere prima approvata un’apposita legge nazionale. Ma per il resto potranno occuparsi, esattamente come gli altri, di tutto ciò che riguarda la città, intervenire nei dibattiti e presentare proposte di delibera. Le stesse prerogative le avranno i consiglieri stranieri che saranno eletti, sempre con il voto di domani, per i 19 municipi cittadini.
Ma gli immigrati che siederanno nell’aula Giulio Cesare dovranno rappresentare ciascuno un’area geografica di provenienza delle comunità romane: Asia, Africa, America Latina ed Europa dell’Est. Fra di loro ci dovrà essere almeno una donna: se non sarà fra i primi 4 eletti, l’uomo con il minor numero di preferenze sarà «scavalcato» dalla candidata più votata. I primi 30 non eletti costituiranno la Consulta dell’immigrazione.
Ma il voto sembra interessare solo una piccola parte delle comunità straniere. Gli iscritti alle liste elettorali, tutti residenti e in regola, sono 33mila, di cui 15.343 donne. Ma in città gli immigrati in regola risultano essere, per il Campidoglio, oltre 150mila, di cui 120 mila maggiorenni. A questi vanno aggiunti, per il Forum delle Comunità straniere in Italia i clandestini, per un totale di 300 mila residenti.
In ogni caso la nazionalità dei candidati e degli iscritti alle liste rispecchia, grosso modo, la presenza delle comunità a Roma: la maggior parte degli asiatici provengono da Filippine, Bangladesh e Sri Lanka; da Perù e Ecuador per l’America latina; dalla Romania per l’Europa dell’est; da Marocco e Nigeria per l’Africa.
«I romani che oggi guardano con curiosità, se non diffidenza, a queste elezioni si renderanno conto che la presenza straniera in Campidoglio sarà un vantaggio proprio per noi – commenta Silvio Di Francia, portavoce della maggioranza e fra i «padri» della delibera di voto fin dal lontano 1994 – Che i consiglieri aggiunti, e in generale gli immigrati, siano una risorsa per Roma sarà chiaro soprattutto quando in consiglio parleranno non solo di immigrazione, ma di altre questioni che riguardano tutti».