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Hotspot di Messina: criticità nella redistribuzione dei migranti

La denuncia di ASGI, Borderline Sicilia e ActionAid

Messina: l’ingresso dell’hotspot (Foto di Silvia Di Meo)

Alla luce del monitoraggio effettuato, ASGI, Borderline Sicilia e ActionAid hanno invitato le autorità a prendere tutte le misure necessarie a garantire alle persone sottoposte alle procedure di redistribuzione condizioni di vita e misure assistenziali adeguate e rispondenti a quanto previsto dalla normativa nazionale ed europea, indicando le seguenti raccomandazioni:

1. È necessario che venga garantito il diritto alla vita privata e familiare e che le persone non si trovino a vivere in situazioni di promiscuità. A tal fine si raccomanda che le coppie vengano alloggiate singolarmente e che le donne sole siano alloggiate in luoghi separati dalle famiglie e dai minori non accompagnati. Inoltre, si ritiene fondamentale garantire un adeguato accesso al cibo, all’acqua e ai beni necessari per l’igiene personale;

2. Si raccomanda che venga garantito un accesso completo alle cure mediche e assistenziali del servizio sanitario nazionale attraverso la tempestiva iscrizione allo stesso e allo svolgimento dei necessari referral e accompagnamenti finalizzati all’espletamento di visite specialistiche, esami diagnostici e ogni altra visita o esame richiesta dalla situazione del cittadino straniero. Inoltre, si raccomanda che le persone vengano messe in condizione di accedere effettivamente a percorsi di sostegno psicologico sia all’interno che all’esterno del centro;

3. Si ritiene imprescindibile che alle persone sia fornita adeguata tutela legale, attraverso personale specializzato e operatori in grado di prestare la dovuta assistenza specializzata nel corso delle complesse, e non prive di criticità, procedure di redistribuzione o che quanto meno sia garantito l’accesso alla tutela legale attraverso l’esposizione di una lista di avvocati specializzati disponibili a intervenire ove ritenuto necessario dagli ospiti;

4. Occorre che venga messo a disposizione dei cittadini stranieri presenti nella struttura un servizio di mediazione completo e non limitato alle lingue veicolari: evidenti motivi di privacy e di deontologia nel lavoro di assistenza sociale, legale e psicologica portano a escludere la possibilità di condurre colloqui attraverso l’assistenza linguistica di altri ospiti.