Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Studenti universitari di Padova in partenza per la staffetta #overthefortress

Realizzeranno un progetto per il corso di Psicologia di comunità

Nella nostra epoca, il razzismo, da strisciante e latente che era, si sta facendo sempre più un’aspra, inquietante e più che mai solida realtà, concretizzandosi in quotidiani, ridondanti e onnipresenti slogan nazionalisti e xenofobi, come, tra gli altri: “Padroni in casa nostra!”, “A casa loro!” “Ruspa!”.

Di fronte a questa volgare e insopportabilmente compiaciuta ignoranza, noi, un gruppo di studenti di psicologia dell’Università di Padova, abbiamo deciso di attivarci per esprimere la nostra preoccupazione e proporre una visione alternativa della realtà con un progetto volto alla sensibilizzazione della popolazione padovana e italiana nei confronti delle difficoltà che scandiscono i minuti della vita di un immigrato.
Realizzeremo questo progetto partecipando alla staffetta #overthefortress per intervistare i migranti e cercare di capire le loro aspettative durante il viaggio. Partiremo per visitare 3 diversi campi di transito al confine sloveno-austriaco e sloveno-croato e porteremo con noi gli aiuti umanitari consegnati nei punti di raccolta della nostra città.

Al fine di evitare ulteriori episodi di violenza ingiustificata e gratuita, fisica o verbale che sia, abbiamo ritenuto utile documentare, con maggior oggettività possibile, lo sconforto che caratterizza l’altra Europa, l’Europa di terza classe, dei migranti e dei rifugiati. Per questo ci recheremo presso tre diversi campi di accoglienza presenti lungo il confine sloveno e alle attività di volontari affiancheremo attività di ricerca e di comunicazione con i migranti, per stabilire con loro un contatto umano e caldo di scambio, e allo stesso tempo raccogliere documentazione da far confluire in un video di sensibilizzazione.

Alla base del nostro lavoro sta la consapevolezza dei profondi mutamenti storici che stanno avvenendo e della necessità di aprire le frontiere politiche e culturali a nuovi scambi. Gli stessi scambi che contribuiranno alla creazione di nuove forme di umanità, inedite e imprevedibili. Gli esiti di una società che si apre al multiculturalismo – contrario per definizione a fondamentalismi – sono una scommessa sul futuro, in grado di salvare sia le terre del dolore e della guerra sia l’occidente rattrappito e prossimo al collasso sociale e culturale.

Emiliano, Laura, Nina, Elena, Salvatore, Giuseppe, Edoardo, Flavia
Ma anche Lavinia, Sara, Carolina, Alex.