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Torino: #restateacasa, ma la casa dov’è?

Più di 100 persone lasciate per strada in piena emergenza sanitaria

La mattina del 4 maggio è stato smantellato il “Punto Emergenza Freddo” di Piazza D’Armi che ospitava più di 100 persone. Il campo straordinario, gestito dalla Croce Rossa, era stato allestito per far fronte all’emergenza freddo e la chiusura era stata poi prorogata dal Comune per via dell’emergenza sanitaria fino al 3 Maggio.

In questo momento, con i dormitori saturi e le strutture di accoglienza in grave stress date le difficoltà nel garantire misure igienico-sanitarie adeguate, Piazza D’Armi era diventato un punto di riferimento per tante persone.
Persone, tra cui minori, malati ed anziani, che ora si trovano per strada senza preavviso, senza che l’amministrazione abbia fornito soluzioni alternative.
Alcune di loro hanno formato un presidio permanente davanti al Comune in piazza Palazzo di Città: da due giorni stanno richiedendo nuovi spazi dove poter andare e aspettano risposte.

Dal Comune, salvo alcune dichiarazioni, tutto tace. Le proposte avanzate a mezzo di stampa sono inattuabili e sintomo di un’amministrazione che ha deciso di non farsi carico delle proprie responsabilità: ad esempio, se si considera che molte delle persone ospiti in Piazza d’Armi non possiedono i requisiti necessari per poter accedere al circuito dell’accoglienza, a poco servirà la proposta avanzata dalla rete per i titolari di protezione internazionale che avrebbe reso disponibili alcuni posti.

Il presidio permanente ha visto la partecipazione fin dalle prime ore di solidali, che, con tutte le precauzioni sanitarie, hanno sostenuto le circa 30 persone che attualmente stazionano davanti al Comune, garantendo pasti, coperte e tende.

Lunedì sera sera il presidio si è riunito in un’assemblea, che ha visto la partecipazione anche di molti cittadini accorsi per portare solidarietà.
L’assemblea si è convocata in maniera spontanea per trovare uno spazio di confronto ed auto-organizzazione, per capire come portare avanti le rivendicazioni e come gestire i prossimi giorni di presidio. Tanti i racconti e la rabbia emersi, chi ha perso il lavoro, chi non ha ancora un documento, chi aspetta un alloggio popolare da anni…

Queste le richieste:

– In piena emergenza Covid-19 e con i dormitori saturi la soluzione è semplice: casa per tutti e tutte, senza distinzione tra chi ha i documenti e chi no. A Torino ci sono più di 6.000 case vuote e l’emergenza sanitaria mette a rischio la vita di tutte e tutti!

– Apertura dei bagni pubblici in piazza Palazzo di città: nel bel mezzo di una pandemia che siano garantite almeno le misure minime di igiene personale!

– Invito a tutte le associazioni che si sono dette solidali a mettere a disposizione degli spazi almeno diurni per le persone con patologie e per le donne presenti al presidio.

– Invito a tutti i solidali a portare coperte, tende e beni di prima necessità (con priorità a prodotti per l’igiene personale e mascherine). Facciamo vivere il presidio in tutti i momenti della giornata, organizzandoci nel rispetto delle misure anti-Covid (distanza di 1m, guanti e mascherine): l’emergenza sanitaria è ancora in corso e per questo dobbiamo tutelare la salute di tutte e tutti.

CASA PER TUTTE E TUTTI! LA TUTELA DELLA SALUTE NON PUO’ ESSERE UN PRIVILEGIO!