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Padova – L’emergenza non esiste. Bocciata dal Tar Veneto l’ordinanza anti-ebola del sindaco Bitonci

Era partita con un appello lanciato dalle pagine di questo sito la battaglia contro l’ordinanza del Sindaco Bitonci, emanata, secondo il primo cittadino, per far fronte ad una emergenza sanitaria in cui i migranti venivano identificati come potenziali portatori di malattie infettive.
Fin da subito, alle decine di associazioni e centinaia di cittadini che si sono opposti all’iniziativa del Sindaco, era chiaro il carattere “politico” dell’atto. Proprio l’ordinanza, nei suoi considerando, esprimeva il suo vero obiettivo: l’arrivo dei profughi di Mare Nostrum, doveva in qualche modo trovare opposizione. E così Massimo Bitonci, così come aveva fatto in passato quando era primo cittadino di cittadella, aveva cercato di imbastire un provvedimento discutibile, condito dalle sue dichiarazioni contro il rischio di diffusione dell’ebola. L’iniziativa era stata anche emulata da diversi comuni del nord italia che avevano diffuso ordinanze simili.

Ma priva di qualsiasi presupposto, diffusa senza alcuna documentazione, l’ordinanza rischiava di produrre, proprio sul terreno della salute, effetti pericolosi. L’inutile ed ingiustificato allarme sanitario lanciato, rischiava di mettere in crisi il funzionamento delle strutture sanitarie della città, con possibili gravi conseguenze su tutti i cittadini. Perché vietare la dimora di chi, cittadino italiano o straniero che sia, ha semmai il diritto di curarsi, oltre ad essere un atto assolutamente inaccettabile, aveva il pericoloso effetto di dissuadere eventuali portatori di malattie a rivolgersi alle strutture competenti. Per questo associazioni e cittadini si sono mobilitati.

La prima vittoria è arrivato proprio dal ricorso promosso dall’Associazione Razzismo Stop e da ASGI e sostenuto da decine di altre associazioni.
Gli avv.ti Giovanna Berti, Fabio Corvaja, Marco Paggi e Marco Ferrero, hanno costruito l’impugnazione dell’atto che, giovedì 18, ha ottenuto il suo primo risultato con una ordinanza sospensiva in cui il Tar Veneto, nel concedere la misura cautelare, affronta anche parzialmente il merito del provvedimento.

Di seguito il comunicato diffuso da Asgi e Razzismo Stop

Il TAR sospende l’ordinanza anti-ebola a Padova
Non sussiste un’emergenza sanitaria di carattere locale che giustifichi l’esercizio del potere di ordinanza.Il TAR Veneto sospende l’”ordinanza anti-ebola” emanata dal Comune di Padova a seguito di un ricorso presentato dalle associazioni ASGI e Razzismo Stop.

Lo comunicato gli avvocati delle associazioni in una nota .
L’ordinanza del sindaco di Padova, datata 16 ottobre 2014, la n. 42 del Registro delle ordinanze, prescriveva il divieto di dimora, anche occasionale, presso qualsiasi struttura di accoglienza, per persone prive di regolare documento di identità e di regolare certificato medico, nonchè l’obbligo, da parte dei soggetti privi di regolare permesso di soggiorno ovvero di tessera sanitaria ed individuati nel corso di accertamenti da parte della Polizia Locale, di sottoporsi entro tre giorni a visite mediche presso le compententi ULSS.

A seguito di un ricorso presentato dagli avvocati Giovanna Berti, Marco Ferrero, Marco Paggi e Fabio Corvaja, in rappresentanza delle associazioni ASGI e Razzismo Stop, il Tribunale Amministrativo regionale del Veneto ha rilevato che” il provvedimento impugnato non evidenzia la sussistenza dei presupposti di contingibilità ed urgenza o la sussistenza di un’emergenza sanitaria di carattere locale che giustifichi l’esercizio del potere di ordinanza” .

Lo dimostra, secondo il Collegio giudicante, la documentazione presentata, tra cui il protocollo per la gestione della malattia da virus Ebola redatto dall’Ulss n. 16 di Padova e anche “le argomentazioni contenute nella memoria del Comune circa l’esistenza di accurati ed efficaci controlli sanitari nei confronti dei profughi che sbarcano in Italia che sembrano contraddire i presupposti fattuali sui quali si fonda l’ordinanza”.

Afferma il TAR, “per quanto riguarda gli stranieri privi di titolo di soggiorno già presenti in Italia non sembra allo stato esservi un tasso di rischio diverso da quello riscontrabile per la generalità della popolazione residente“.

L’ordinanza del Comune di Padova va sospesa, conclude il TAR, accogliendo le tesi degli avvocati delle associazioni, perché “ adottata in mancanza di un’emergenza sanitaria e dei presupposti di contingibilità ed urgenza produce effetti lesivi privi di giustificazione” .
La decisione appare confermare quanto la società civile aveva già denunciato: si tratta infatti di una ordinanza emanata con il solo scopo di diffondere allarme e un’idea dei migranti come potenziali portatori di malattie infettive.
“Ringraziamo” affermano le Associazioni ASGI e Razzismo Stop” gli oltre mille cittadini di Padova e tutte le realtà che hanno sostenuto questo ricorso“.

Ordinanza del Sindaco di Padova n. 42 del 17 ottobre 2014
Padova – Appello per la cancellazione dell’ordinanza del Sindaco Bitonci
Emergenza ebola – Il razzismo è una malattia contagiosa
Ordinanza del TAR Veneto n. 653 del 18 dicembre 2014