Progetto Melting Pot Europa
Per la promozione dei diritti di cittadinanza

redazione@meltingpot.org

Iscriviti alla newsletter
English | Français | Español

Formazione

Scopri i percorsi formativi a cura del Progetto Melting Pot Europa

SANS-PAPIERS

Home sans-papiers

Normativa

Archivio e guida legislativa
Guida legislativa
Testo Unico Immigrazione
Regolamento di attuazione
Normativa italiana
Normativa europea
Giurisprudenza italiana
Giurisprudenza europea
Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Consulta le schede

DIRITTI DI CITTADINANZA

Home cittadinanza
Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Campagna #overthefortress
Around Europe
Questione asilo
Agenda
Rassegna stampa

Rubriche

Speciale Asilo
Speciale CIE - CPR
Campagna #overthefortress
A proposito di Accoglienza
Confini e barriere
Frontiere del controllo
Il punto di vista dell’operatore
Osservatorio Commissioni Territoriali
Papers
Speciale Hotspot
SPRAR
Voci dal Sud
Migrarte
Archivio delle Rubriche

Ricerca

Argomenti sans-papiers
Argomenti cittadinanze
Tag geografiche

Multimedia

Video
Immagini
Audio

Chi siamo

Il progetto
Sostienici
Assegnaci il tuo 5‰
Iscriviti alla newsletter
Servizi
Formazione Melting Pot
Aiutaci a tradurre
Autori e traduttori
Avvocati
Collabora
Seguici
Contatti

Per l'assistenza gratuita nella compilazione delle tue pratiche rivolgiti a:

Tweet di @MeltingPotEU
Home » Cittadinanze » Rassegna stampa
Versione per la stampa

Il “modus operandi” dei trafficanti di migranti

Belén Domínguez Cebrián, El País - 17 maggio 2016

- Articolo originale

Frontex, l’agenzia che controlla le frontiere esterne dell’Unione Europea, stima che solo nel 2015 le organizzazioni criminali hanno guadagnato 4 miliardi di euro controllando le traversate dei migranti verso l’UE.

Traduzione a cura di: Michele Gori

Sappiamo tutti che i rifugiati si rivolgono alle organizzazioni criminali per cercare di raggiungere il territorio europeo, e sappiamo che lo fanno in Turchia e in Libia, le due rotte più praticate e che più di 209.707 hanno utilizzato durante i primi mesi del 2016.

Mentre meno conosciuto è l’itinerario che hanno percorso più di un milione di migranti e rifugiati attraverso l’Africa, l’Asia e il Medio Oriente per raggiungere quei luoghi. Schiavitù, violenza, fame, sete, fatica, malattie e tutta un’altra serie di “atti deplorevoli”, secondo Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne, sono alcuni drammi che vivono i migranti prima di attraversare da sud a nord il Mediterraneo.

Frontex rivela nella sua pagina web il modus operandi delle decine di organizzazioni criminali che guadagnano sfruttando questa tragedia umana. Si stima che nel 2015 i trafficanti abbiano ricavato un utile di 4 miliardi di euro, i quali vengono reinvestiti per l’acquisto di armi e droga. Il viaggio che i migranti devono percorrere per arrivare in Turchia o in Libia - dove le organizzazioni criminali fanno cosa vogliono, il più delle volte in alleanza con milizie e gruppi locali che sequestrano le donne e le violentano - è lungo. “Molti trafficanti, inoltre, costringono i migranti (minacciandoli con le armi) a salire su barche di dubbia resistenza, visto il sovraccarico di persone. Il barcone, perciò, affonda e quelli che vi viaggiavano sopra annegano in mare o asfissiati sottocoperta, intrappolati vicino al motore senza un filo d’aria, afferma l’agenzia. Solamente nel 2015, 154.000 persone hanno attraversato il Mediterraneo compreso tra Libia e Italia, e 18.696 nel primo trimestre del 2016.

Varie tappe

Dall’Afghanistan alla Turchia i migranti devono percorrere un lungo cammino. Pakistan, Iran, Iraq e Siria, per un totale di 4.084 chilometri. Mentre nel caso africano, le distanze sono inimmaginabili: dal Mali alla Libia, o, peggio ancora, dalla Somalia alla costa del Maghreb ci sono 7.042 chilometri di distanza, quasi come quella che separa Madrid da La Habana (Cuba). “È impossibile calcolare quanta gente sia morta in questo tragitto”, afferma Frontex per avvisare dei pericoli che comporta la traversata del deserto del Sahara.

Le organizzazioni criminali sono solite operare nelle città e contattano solo coloro coi quali condividono la nazionalità - e la lingua -, secondo un video caricato da Frontex nella sua pagina web. I trafficanti, inoltre, sfruttano l’enorme raggio d’azione che hanno i social network: il video mostra varie pagine facebook utilizzate come “agenzie di viaggio”. Khartum, in Sudan, diventa una specie di hub africano dove confluiscono i migranti che arrivano dalla Somalia e dall’Eritrea, nel Corno d’Africa. Là viene effettuato il pagamento al primo gruppo di trafficanti di uomini che prometterà a queste famiglie disperate una vita migliore sull’altra sponda del Mediterraneo. Li trasferiranno in Libia.

Lo stesso succede ad Agadez, Niger, l’altro centro operativo nell’Africa occidentale. Là arrivano le migliaia di ivoriani, ghanesi, nigeriani e maliani che sperano di trovare nuove opportunità in Europa. Tutti condividono lo stesso destino: la Libia, dove viene effettuato un secondo pagamento per poter imbarcarsi su dei gommoni sovraffollati e rischiare la vita in alto mare per arrivare in Italia, dove i migranti sperano infine di proseguire il loro cammino verso il cuore dell’Unione Europea.

[ 23 maggio 2016 ]
Sostieni il Progetto Melting Pot Europa!
Dona almeno 1€ - Inserisci l'importo:

TAG

ARGOMENTI:
Europa, Frontex, Migrazioni

Chi siamo

  • Il progetto
  • Sostienici
  • Assegnaci il tuo 5‰
  • Iscriviti alla newsletter
  • Servizi
  • Formazione Melting Pot
  • Aiutaci a tradurre
  • Autori e traduttori
  • Avvocati
  • Collabora
  • Seguici
  • Contatti

Cittadinanze

  • Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
  • Around Europe
  • Questione asilo
  • Agenda
  • Rassegna stampa

Sans papier

Normativa

  • Archivio e guida legislativa
  • Guida legislativa
  • Testo Unico Immigrazione
  • Normativa italiana
  • Normativa europea
  • Giurisprudenza italiana
  • Giurisprudenza europea
  • Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Rubriche

  • Speciale CIE
  • Campagna #overthefortress
  • A proposito di Accoglienza
  • Confini e barriere
  • Frontiere del controllo
  • Il punto di vista dell’operatore
  • Osservatorio Commissioni Territoriali
  • Papers
  • Speciale Hotspot
  • SPRAR
  • Voci dal Sud

Ricerca

  • Argomenti sans papiers
  • Argomenti cittadinanza
  • Tag geografiche

Multimedia

  • Video
  • Immagini
  • Audio

Social

facebook

twitter

youtube

rss

TELE RADIO CITY s.c.s.

Onlus
P.I. 00994500288
Iscr. Albo Soc. Coop.
n. A121522

CREDITS

web design HCE s.r.l.

2003-2018
creative commons

Cookies