Dopo l’importante “March Overthefortress” verso il confine greco-macedone e la staffetta che sta seguendo il progetto “No Border Wi-Fi” al campo di Idomeni, la campagna solidale #overthefortress promuove una nuova tappa del percorso di conoscenza diretta e di supporto dei migranti nelle zone di confine dell’Europa fortezza.
La zona di Calais, nel nord della Francia, è un luogo che da vent’anni è diventato una sosta forzata dei migranti ai quali è impedito di raggiungere le sponde della Gran Bretagna: dal porto della città partono gran parte dei traghetti che attraversano il Canale della Manica e dal 1994 partono anche i treni che percorrono il tunnel della Manica, il cosiddetto Eurotunnel che prende il nome dalla società che lo gestisce. Per ostacolare il tentativo dei migranti di nascondersi nei tir o nelle imbarcazioni e di riuscire a varcare il confine, negli ultimi anni lo spazio adiacente all’imbocco dell’Eurotunnel e del porto è stato militarizzato e recintato. La polizia controlla capillarmente le aree e sono ordinarie le operazioni violente contro i migranti. Questo blocco coatto delle persone e l’impossibilità di raggiungere la sponda del Regno Unito in modo sicuro hanno già provocato più di cento morti accertate, ma probabilmente le cifre sono molte più alte.
Calais è nota anche per quella che in tanti hanno definito in modo sprezzante la “jungle”. L’insediamento che i migranti avevano costruito, ovvero una bidonville autorganizzata con una vita sociale intensa, è oggetto dai primi giorni di marzo da parte del governo francese di una brutale azione di sgombero con i bulldozer che sta portando all’evacuazione delle migliaia di persone che vi abitavano. Le proteste, accese, hanno coinvolto moltissimi attivisti e migranti contrari alla demolizione perché le soluzioni proposte erano quelle di lasciare la zona o di andare in un campo di accoglienza provvisoria controllato dalla polizia e senza vita sociale, oppure di essere trasferiti in uno dei Centri di Accoglienza e Orientamento (CAO) in altre zone della Francia.
La campagna solidale #overthefortress si propone di andare a raccogliere le testimonianze di coloro che vivono in questi luoghi e nel campo Grande Synthe alla periferia di Dunkerque costruito da Medici Senza Frontiere e affidato all’associazione Utopia 56; l’intento, come nelle altre esperienze di monitoraggio, è quello di coordinarsi con le realtà no border e le associazioni di solidarietà presenti al fine di supportare i migranti.
Il programma è in fase di definizione e prevede incontri giornalieri con diverse realtà della zona. Per ora sono state contattate ed hanno risposto positivamente le associazioni Salam, Auberge des Migrants e Jersey Calais Refugee Aid Group.
Il ritrovo e l’inizio delle attività è previsto per giovedì 14 aprile alle ore 9.00 presso la stazione di Calais.
Per ulteriori informazioni e partecipare all’iniziativa: [email protected]