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Trentino – Matteo Salvini attacca su Facebook un albergatore disponibile ad ospitare i profughi

Che il Trentino fosse un territorio aperto alla solidarietà e all’accoglienza era già noto da tempo.

Lo dimostrano le dichiarazioni dell’assessore della PAR alla salute Donata Borgonovo Re, che in più occasioni ha dispensato buone parole nei confronti dei profughi arrivati in Trentino. Più volte l’assessore ha fatto appello alla cittadinanza trentina ad aprirsi nei confronti di chi fugge dal proprio Paese ed arriva in Italia con la prospettiva di costruirsi un futuro, dopo viaggi infernali che costano la vita a molte, troppe persone.

Lo dimostrano tutte quelle strutture private, che accogliendo l’invito del Cinformi – Centro informativo per l’immigrazione della Provincia autonoma di Trento – di mettere a disposizione immobili ad uso abitativo/residenziale per l’accoglienza dei migranti inviati dallo Stato, hanno risposto positivamente. In questo caso non si tratta solo di affittare i locali, ma anche di dare la disponibilità a prestare il servizio di accoglienza per le persone eventualmente ospitate.

Lo dimostra l’iniziativa intrapresa da Sergio Valentini – Presidente di Slow Food Trentino – che ha organizzato lo scorso 22 febbraio un pranzo benefico volto a far sedere allo stesso tavolo gli abitanti di Isera e i rifugiati politici del Bangladesh, ospiti di un affittacamere del paese. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello da favorire integrazione e cooperazione tra migranti ed autoctoni attraverso la condivisione di esperienze culinarie, usanze e modi di vivere così distanti.

Lo stesso intento lo ha avuto qualche giorno fa Luca Lorenzi, titolare dell’Hotel Nevada di Vason, sul Monte Bondone, che cogliendo l’appello sopracitato del Cinformi si è reso disponibile ad ospitare presso la sua struttura cinquanta profughi.

L’albergatore, che nel 2009 aveva ospitato anche dei terremotati dell’Aquila, ha motivato la sua azione sia come gesto di umanità, sia come modo di far rivivere un paesino di montagna con l’arrivo di nuove persone, di culture diverse che potessero mescolarsi con la popolazione locale.

Una proposta ammirevole, senz’altro, che dimostra il volto solidale ed inclusivo del nostro Paeseporta è che rompe quella narrazione mainstream dominante, che associa i migranti solo ad argomenti di cronaca nera, legati alla cosiddetta “emergenza sicurezza” o alle stragi nel Mediterraneo. Questi piccoli gesti aiutano, nel nostro territorio, a dare dei segnali – per quanto il lavoro da fare sia ancora molto lungo – rispetto ad una politica di accoglienza reale e di solidarietà attiva.

Purtroppo la risposta da parte della Lega non ha tardato a farsi sentire. Il leader del Carroccio Matteo Salvini ha immediatamente condannato la proposta dell’albergatore trentino pubblicando sui social network il proprio sdegno rispetto alla proposta di accogliere nuovi profughi. Ma l’aspetto più raccapricciante della vicenda è non tanto la presa di posizione da parte della Lega – che rispecchia l’humus politico su cui il partito sta costruendo il suo programma, fondato su xenofobia e razzismo – ma il fatto che Salvini nel suo post abbia pubblicato il numero di telefono di Luca Lorenzi, cui si sono susseguite telefonate minacciose e di insulti da parte di ignoti.

Ancora una volta la Lega cerca di speculare beceramente sulla sofferenza di chi arriva e sulle paure della popolazione, soffiando sul fuoco della guerra. Noi facciamo appello affinché le iniziative come quella del Lorenzi si moltiplichino, perché è anche attraverso queste iniziative si combatte la lega e si pone un argine culturale e politico al salvinismo.