Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Comunicato stampa del Tavolo Migranti

Il dibattito sugli aiuti ai profughi di guerra soffre di un bizzarro strabismo

Tutti, oggi, si stracciano le vesti sui “profughi”, i “rifugiati”, le
“vittime della guerra”, i “civili da aiutare”, l’ “emergenza umanitaria”.

Alcuni, come il governo, lo fanno con cinica ipocrisia, per coprire le proprie complicità nel massacro di migliaia di civili. Altri, ne parlano con sincera preoccupazione.

In ogni caso, per tutti, i profughi di guerra diventano invisibili non appena riescono, con le difficoltà e le sofferenze che non è difficile immaginare, ad uscire dallo scenario immediato del fronte.

Appena si avvicinano alle sponde d’Europa, le “povere vittime della guerra”, da assistere e aiutare, diventano immediatamente “immigrati clandestini” da respingere, o, nel migliore dei casi, a cui tributare una distratta quanto poco impegnativa solidarietà.

Il Tavolo migranti chiede al movimento pacifista, alle forze antirazziste, ai democratici, di invertire questa tendenza, e in particolare:

– di rifiutare con forza la “strategia di contenimento”, ventilata in Grecia dai ministri dell’Unione europea, e la sua conseguenza immediata: i campi di concentramento già in allestimento per impedire ai profughi di uscire dalla regione

– di costringere il governo a un provvedimento di protezione temporanea per chiunque provenga dalle zone di guerra, in attesa di una decisione europea in questa direzione

– di pretendere la fine immediata di ogni respingimento alla frontiera per chi da quelle zone arriva in Italia

– di ribadire l’obbligo di rispettare il diritto d’asilo per i rifugiati e i renitenti alla leva

Il Tavolo migranti deplora che nella recente discussione parlamentare il drammatico problema del diritto dei profughi a fuggire dalla guerra e il dovere di accoglienza del nostro come degli altri paesi europei non siano stati in alcun modo sollevati, e fa appello ai parlamentari pacifisti e antirazzisti per la prossima apertura di un dibattito in tal senso.

La guerra che semina bombe e sangue in Irak comporta nei nostri paesi il dilagare del razzismo di guerra, la criminalizzazione degli immigrati, non solo arabofoni o musulmani, e la loro identificazione come “potenziali terroristi”.

Oggi più che mai la lotta al razzismo istituzionale, alla Bossi/Fini, ai continui arresti dei cittadini stranieri spesso sulla base del mero sospetto, la lotta per i diritti e la vita dei migranti, è parte integrante, non separabile, della lotta per la pace.

Per questo il Tavolo migranti chiede che nella prossima manifestazione del 12 aprile la rivendicazione del diritto all’accoglienza per i profughi, la difesa del diritto d’asilo e la lotta intransigente al razzismo istituzionale e di guerra siano esplicitamente presenti e visibili, in quanto premesse indispensabili per la conquista della pace.