Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Palermo – Diritto d’asilo subito

Un appello dei richiedenti asilo per chiedere un centro di accoglienza adeguato

Siamo richiedenti asilo politico arrivati in Italia da circa un anno e mezzo. Ad alcuni di noi (3 su 100) è stato concesso il diritto di asilo politico. Siamo stati affidati alla missione “Speranza e Carità” gestita da Biagio Conte, e ci siamo rimasti per un lungo periodo di tempo nonostante il
fatto che la missione non garantisca il rispetto dei basilari diritti umani.
Ed inoltre si è dimostrato un luogo inadatto alle nostre esigenze di rifugiati politici e alla difesa della nostra causa. Infatti, da quando siamo andati da Biagio Conte dopo aver soggiornato nei primi mesi del nostro arrivo in Italia a C. S. S. Chiara, non sappiamo a chi dobbiamo rivolgersi
per un’ assistenza legale e nessuno ci ha indicato chi è il responsabile che segue il corso delle nostre pratiche.

Noi non siamo venuti in Italia alla semplice ricerca di vitto e alloggio, ma per portare a conoscenza, e quindi sensibilizzare la popolazione Italiana ed europea a proposito della situazione del nostro paese.
In Sudan la gente soffre per la dittatura, che causa la repressione della libertà e crea ineguaglianze tra i cittadini. Per questo siamo venuti in Italia, ed è per questo che vogliamo rivendicare la nostra causa!!!
“Sfortunatamente” non c’ è stato possibile finora realizzare nulla di tutto ciò.

Per questo chiediamo un centro di accoglienza adeguato alla nostra condizione di rifugiati politici. Questa è la causa per cui siamo stati costretti ad abbandonare la missione “speranza e carità”. E ci siamo rivolti alla prefettura, in quanto organo competente e responsabile per chiarire la nostra esigenze, ma ci è stato chiesto ,dalla prefettura stessa, di tornare alla missione, per trovare un accordo con il responsabile. Ci siamo riuniti in presenza di Don Meli e Biagio Conte, ma non c’ è stato possibile raggiungere nessuna soluzione accettabile. Teniamo a precisare che il nostro abbandono della missione non è stato un atto volontario, ma un imposizione da parte di chi gestisce la missione, che è regolata dalla personale
impostazione religiosa di Biagio Conte, secondo la quale ,ad esempio, all’ interno della struttura che ci ha ospitato non è possibile introdurre una televisione, e per tanto, pur vivendo nel ventunesimo secolo ci viene preclusa la possibilità di venire a conoscenza di ciò che accade nel mondo; che per noi, in quanto richiedenti asilo politico, è un esigenza fondamentale.

Inoltre manca una scuola di lingua italiana anche perché i volontari e le volontarie soprattutto, non hanno libero accesso alla missione. La prova di ciò è che pur vivendo a Palermo da più di un anno, non siamo in grado di esprimerci in Italiano.

Pertanto chiediamo all’ autorità competente di occuparsi delle nostre richieste, con il dovuto interesse.

Grazie mille per l’ attenzione.

I richiedenti asilo politico del Sudan

Per sostenere la questa causa e rivendicare il rispetto dei diritti umani e delle convenzioni internazionali ovunque, anche lontano da dove si vogliono giustificare guerre “umanitarie” o “preventive”.

Per la sottoscrizione utilizzare il conto corrente postale n° 13683909, intestato al CISS, via Noto 12, 90141 Palermo, indicando nella causale: “Pro rifugiati sudanesi”

[Foto tratta da Italy Indymedia]