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Padova – Processo al bar razzista: il 10 luglio la prossima udienza

Intervista a Claudia Vatteroni - Ass.ne Razzismo Stop

Ieri mattina si è svolta la prima udienza del processo civile contro il titolare del Bar Sparkling, accusato di discriminare gli immigrati applicando prezzi differenziati sulla base al colore della pelle.

La vicenda aveva avuto spazio anche sulle cronache nazionali, grazie ad un servizio realizzato dalla trasmissione televisiva “Le Iene”.

Il presidio promosso dall’Ass.ne Razzismo Stop, che ha sporto denuncia assieme ai cittadini migranti, nei confronti del titolare del bar “razzista”, si è svolto proprio davanti al Tribunale di Padova denunciando anche che le responsabilità della Giunta Destro completamente assente sulle politiche per l’integrazione e l’accoglienza in città.

“Il titolare del bar Sparkling si è presentato insieme al suo avvocato ed un paio di testimoni. Ha negato tutto, ha negato di aver applicato prezzi differenziati, ha voluto sottolineare che gli scontrini che noi abbiamo tenuto di quei giorni in cui questi cittadini stranieri che hanno subito la discriminazione, non sono una prova dell’avvenuta discriminazione.
Il processo è stato rinviato al 10 di luglio in cui verranno sentiti direttamente anche gli immigrati.
Un primo bilancio è quindi negativo, perchè il barista ha negato tutto, anche se sui giornali fin da subito, aveva difeso e rivendicato la sua posizione dicendo “Io faccio questo perchè voglio un bar tranquillo”.

Oggi invece ha negato tutto e ha dichiarato che gli scontrini non servono a nulla.
Staremo a vedere il 10 luglio.
La causa, diceva anche l’avvocato, dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno.
Noi abbiamo richiesto un risarcimento danni per gli immigrati che, nel caso dovessimo vincere la causa, verrà utilizzato per affrontare nuovi casi di questo tipo, per supportare lo sportello degli Invisibili, che ogni lunedì è a disposizione per aiutare tutti quei cittadini che hanno problemi di vario tipo.
Abbiamo anche chiesto che il titolare del bar pubblichi sui giornali e sul proprio sito, a sue spese, l’esito della causa”.