Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Padova – Superare il ghetto si può

Intervista con Claudia Vatteroni - Comitato via Anelli

Domanda: Cosa ne pensi del protocollo d’intesa firmato da Comune, Ater e Regione Veneto?

Risposta: In questi mesi abbiamo avuto modo di verificare quanto questa proposta rischi di essere pura propaganda elettorale. Non sono stati consultati i proprietari, l’Ater ha effettuato un sopraluogo dopo che è stato firmato il Protocollo d’Intesa dichiarando di avere grosse perplessità sulla realizzabilità del progetto, lo stesso Assessore regionale Zanon ha messo piede per la prima volta l’altro giorno in via Anelli, e soprattutto nessuno ha ancora parlato con i 1500 abitanti di via Anelli e detto loro dove andranno a vivere.
Posto che questa Amministrazione si è rivelata assolutamente incapace di gestire la questione “via Anelli”, puntando esclusivamente sull’aspetto repressivo e arrivando per bocca dello stesso Assessore comunale Saia a prendersela con il Questore di Padova, posto che dall’Ass. Regionale Zanon, dopo la sua visita, un po’ tardiva, in via Anelli, abbiamo sentito per la prima volta uscire parole sensate, vogliamo prenderle per buone, provando a chiarire alcuni punti fondamentali.

D: Possiamo ripercorrere brevemente il senso della nascita del Comitato?

R: L’esperienza del Comitato, unica all’interno della città, ci ha visto impegnati all’interno di quest’area attraverso dibattiti, momenti di festa, animazione per bambini, partite di calcio, giornate di pulizia, incontri, pranzi multietnici, musica, manifestazioni per rompere quel muro di pregiudizi ed emarginazione che si era creato attorno a via Anelli, per avvicinare la città al ghetto e viceversa.
Ma cosa fondamentale, ci siamo sempre attivati per ricercare proposte e azioni concrete che andassero nella direzione di superare il ghetto, come ad esempio occupazioni di case, che in questi anni sono state per alcune famiglie l’unica soluzione per scappare dal ghetto.

D: Per diversi anni siete stati gli unici ad entrare in contatto con gli abitanti per cercare di capire quali problemi vi fossero e gli abitanti sono diventati protagonisti loro stessi….

R: Conosciamo bene i problemi del ghetto e altrettanto bene i suoi abitanti, in questi 6 anni abbiamo costruito insieme a loro una grossa battaglia in città per far capire alle istituzioni e non solo che l’unico modo per superare il ghetto è quello di dare agli abitanti soluzioni abitative alternative.
Oggi a distanza di anni siamo arrivati ad un protocollo d’Intesa, che rischia di diventare solo carta straccia, di essere solo una manovra demagogica pre-elettorale. Sicuramente lo è per l’Amministrazione Comunale, che in questi anni non ha fatto assolutamente niente, a parte grandi retate e presidi di polizia e carabinieri. D’altronde non c’è da stupirsi troppo visto che l’Assessore alla Sicurezza si chiama Maurizio Saia, che per l’incapacità dimostrata nel gestire i problemi legati all’Immigrazione e non solo, dovrebbe dimettersi, anche perché rappresenta un vero pericolo per la città di Padova.

D: Nelle dichiarazioni degli amministratori locali sui giornali di questi giorni non viene preso in considerazione il lavoro del Comitato svolto e soprattutto le continue richieste fatte all’Amm.ne comunale per risolvere i problemi di via Anelli.

R: Come Comitato abbiamo sempre ricercato un rapporto con l’Amm.ne Comunale invitandola anche il 17 febbraio del 2001 ad un incontro che abbiamo organizzato in via Anelli, che avrebbe dovuto essere un consiglio comunale aperto con il Sindaco per discutere tutti insieme. Per l’ennesima volta nessuno dell’Amministrazione, dopo aver promesso di essere presente, si fece vivo, perdendo così una grossa opportunità. Si trattò di un grande evento democratico, un confronto vero tra abitanti di via Anelli, cittadini padovani, associazioni, consiglieri comunali, ecc. Questo è solo un esempio tra tanti. Non vorremmo che l’Ass.re Zanon commettesse lo stesso errore e pensasse che con una visita lampo si possa aver capito tutto su via Anelli. Per questo chiediamo pubblicamente, in tempi brevi, un incontro tra lui, il Comitato e una delegazione di abitanti di via Anelli. Ci auguriamo che ancora una volta la montagna non partorisca un topolino.

D: Il Comitato ha invitato i consiglieri regionali dell’opposizione in via Anelli per effettuare i primi giorni della prossima settimana una visita. Di cosa si tratta?

R: Abbiamo fatto questo invito perché vogliamo insieme ai residenti spiegare loro la situazione del ghetto, perché l’opposizione sia coinvolta fino in fondo in questo progetto con proprie idee e proposte per superarlo. Vogliamo proporre ai consiglieri regionali dell’opposizione di costruire un piano d’emergenza a livello regionale, un tavolo operativo che coinvolga tutti i rappresentati istituzionali sul problema casa. E’ necessario entro breve avere un quadro preciso di tutte le risorse che possono essere messe a disposizione, Comune per Comune, capire quante case comunali, quante case Ater, quante nuove case si possono costruire, quanti soldi si possono investire, perché sicuramente gli abitanti di via Anelli lavorano dislocati su un territorio che va ben al di là della Provincia.
Dentro questo ragionamento si inserisce perfettamente il discorso sullo spazio di 600 mq sotto uno dei palazzi, di proprietà del Comune, ora completamente ristrutturato con un grosso investimento economico e ancora inutilizzato. A parte il fatto che da tre anni stiamo dicendo che questo spazio deve essere aperto, adesso il Comune non può pensare di aprire dei semplici sportelli di consulenza e mediazione, questo andava fatto anni fa, adesso l’unica cosa che ha davvero senso è aprire una sorta di agenzia sulla casa. Un centro di monitoraggio permanente per gli abitanti di Via Anelli, per la ricerca delle soluzioni più idonee per ogni nucleo familiare e single.