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Padova – Occupato nuovo centro di accoglienza

Comunicato di Padova in Action e Associazione Razzismo Stop

Nessuno in città è stato messo al corrente di che destinazione d’uso dovrebbe avere questo edificio, l’unica cosa certa è che all’interno vi è rimasta una famiglia di Zairesi , alla quale è stata offerta una casa a Rubano a 450 euro al mese con il progetto “Casa Buona” e un single italiano che sta aspettando l’assegnazione di una casa popolare.

Mentre i ministri che si riuniranno domani in una città blindata parleranno di tutto fuorchè dei problemi reali, dopo le iniziative di Treviso con la rioccupazione di due stabili per gli immigrati buttati in strada dalle politiche che gli stessi Ministri hanno promosso, con l’iniziativa di oggi vogliamo porre all’attenzione della città alcune questioni che riteniamo molto importanti:

1) Nella città di Padova, così come in moltissime altre città, esiste una figura particolare di migrante che viene denominato “ “richiedente asilo”, vale a dire che è una persona che si è vista costretta per varie ragioni (guerre, persecuzioni, discriminazioni pesanti ecc.) a fuggire dal proprio paese. Chi riesce ad entrare nel nostro paese – moltissimi infatti vengono respinti alle frontiere – presenta una domanda per essere riconosciuto come “rifugiato” e dal quel momento inizia un vero e proprio calvario. Gli vengono date poche centinaia di Euro e dopo di che si deve arrangiare letteralmente e aspettare, a volte anche anni, che la Commissione Centrale sui Rifugiati si pronunci sulla domanda di asilo. In tutto questo tempo il richiedente asilo non può lavorare.

2)L’ingresso del gruppo di Liberiani richiedenti asilo nella ex scuola “Fratelli Bandiera” pone alla città una questione, tra le tante, altrettanto drammatica: esistono a Padova parecchie decine di richiedenti asilo che non potendo lavorare legalmente, sono ovviamente inseriti all’interno del mercato del lavoro nero e dormono quasi sempre in posti di fortuna, in macchina, in case abbandonate. E’ un’altra vergogna che si va a sommare a tutte le altre. Per questo motivo siamo entrati all’interno di questo edificio con l’intenzione ferma di trasformarlo in un CENTRO DI ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO e su questo punto chiediamo che ci sia un pronunciamento, oltre che della Coop. Nuovo Villaggio che ha in gestione l’edificio, anche del Comune. Chiediamo inoltre che da parte della Regione della Provincia e del Comune, invece di parlare di “pericoli di strumentalizzazioni”, ci sia un impegno preciso, oltre che a pronunciarsi perché venga fatta una nuova legge sul diritto d’asilo, a stanziare fondi perché queste persone, che non possono lavorare, possano usufruire quanto meno di un tetto gratuito e di un minimo che gli consenta di sopravvivere.

3)Vogliamo sapere di preciso che destinazione d’uso avrà questo edificio, in una zona dove esiste un enorme piano di cementificazione e di devastazione urbanistica. E cogliamo l’occasione per invitare anche quelle Cooperative, come la Nuova Villaggio, che hanno sempre pensato in termini concertativi con tutte le Amministrazioni, di saper cogliere l’occasione per dire e fare qualcosa che sveli la natura vera dei problemi, affrontandoli anche in termini di conflitto e non semplicemente di accettazione subalterna delle scelte dell’Amministrazione.