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dalla Gazzetta di Parma del 25 novembre 2003

Parma – Prometteva un tetto a immigrati senza casa ma era una trappola

Parma – «Cercate un appartamento? Tranquilli, ve lo trovo io: però prima mi dovete dare un anticipo…». Si era «generosamente» offerto di risolvere l’annoso «problema casa» che tormenta da sempre gli immigrati: peccato però che, alla fine, il sogno di un tetto, per gli stranieri che si sono fidati di lui, è rimasto tale.
E così Pasquale Gagliostro, trentanovenne d’origine calabrese da tempo residente a Parma, una lunga lista di precedenti alle spalle, è tornato in carcere: si fingeva un agente immobiliare, ma in realtà la sua vera specialità era la truffa.

A smascherarlo sono stati i carabinieri di Parma, dopo avere ricevuto cinque denunce da parte di cittadini senegalesi _ alla disperata ricerca di una casa in affitto _ imbrogliati da Gagliostro. L’uomo faceva infatti visitare ai suoi clienti, presumibilmente tutti immigrati che speravano di trovare un appartamento in città a costi contenuti, locali demaniali o case appartenenti ad ignari proprietari, spacciandoli per appartamenti vuoti, da affittare.
Un rapido giro, un’offerta, poi la solita richiesta: «La casa è tua, ma devi darmi un anticipo». Un metodo che ha fruttato a Gagliostro ventimila euro. Naturalmente poi dell’appartamento non c’era mai traccia: il truffatore spariva o comunque, alle pressanti richieste degli extracomunitari, rispondeva picche: rifiutandosi peraltro di restituire il denaro che loro gli avevano già versato. Costringendo così gli stranieri (per ora, come detto, cinque senegalesi, ma si pensa che nei prossimi giorni tanti altri presenteranno denuncia) a rivolgersi ai carabinieri.

Quel che è più grave è che l’uomo, residente in via Quarta _ già stato in cella, come spiegato dai militari, per favoreggiamento personale, procurata evasione, ratto a fine di libidine e ricettazione _ da due anni era stato ammesso alla pena alternativa dell’affidamento ai servizi sociali e sottoposto alla vigilanza da parte del magistrato di sorveglianza. Rimettendosi però presto, una volta uscito dal carcere, sulla cattiva strada.
I carabinieri, accertata la «disinvolta» condotta del calabrese nella sua attività di intermediazione immobiliare, hanno quindi chiesto e ottenuto, prima della valutazione delle responsabilità in ordine alle ultime denunce, per le quali sarà instaurato un ulteriore processo, la revoca della pena alternativa e il ripristino della misura cautelare in carcere. Gagliostro è stato così accompagnato in carcere.
Dei soldi però nessuna traccia: il recupero delle somme già pagate dagli immigrati appare quanto mai difficile.