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da Brescia Oggi del 9 febbraio 2004

In carcere il «boss» delle navi-carretta

Parigi – Un uomo d’affari siriano che sarebbe al centro di colossali e spregiudicati traffici di clandestini verso Italia e Francia è finito in carcere a Damasco dopo forti pressioni diplomatiche esercitate dai governi di Roma, Parigi e Berlino. Il «negriero» si chiama Majid Berki, ha 30 anni e si dice «vicino ai servizi segreti siriani».
A lui avrebbero fatto capo parecchie «crociere di sola andata», che avrebbero portato allo sbarco di migliaia e migliaia di immigrati illegali sulle coste dell’Italia meridionale dopo perigliosi viaggi a bordo di affollatissime navi-carretta. «Crociere» per le quali in genere i clandestini arrivano a pagare, alla ricerca di un futuro migliore nell’Europa occidentale, dai 2000 ai 4000 euro.

A detta del quotidiano parigino «Le Journal du Dimanche», la polizia siriana lo ha arrestato a fine gennaio a seguito della pressione diplomatica congiunta di Italia, Francia e Germania sulle autorità libanesi. Ognuno di questi Paese aveva la sua ragione per premere per la cattura di Berki. La Francia ha scoperto lo zampino del «negriero» nel più spettacolare sbarco clandestino finora subito, a febbraio 2001, quando un’imbarcazione divorata dalla ruggine, la East Sea, battente bandiera cambogiana, si arenò al largo di Saint Raphael sulla Costa Azzurra con a bordo più di novecento curdi.

La Germania non è stata da meno nelle pressioni, perchè finisce per dover accogliere un grosso numero dei «sans papiers» che approdano in Italia o in Francia.
Apparentemente Berki si è arricchito proprio organizzando viaggi di curdi siriani verso la Penisola. Sua sarebbe stata ad esempio la nave Sam, intercettata nel luglio 2000 al largo della Calabria mentre trasportava quattrocento curdi. Idem per la Monica, un altro ferro arrugginito battente un’improbabile bandiera dell’isola di Tonga, che nel marzo 2002 regalò alla Sicilia 930 clandestini.